MODA&MODI

Bellezza. L’orizzonte chiuso 2020 ce l’ha negata

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr

Bellezza. L’orizzonte chiuso 2020 ce l’ha nascosta. Bellezza, è la cosa che ci manca maggiormente. Non poterla frequentare fa soffrire. Mancanza sottile che non si materializza, ma fa sentire dentro di noi tutto il peso.

Ha perso appeal anche la moda. Da tempo non scrivo più nulla per questa rubrica Moda&Modi. Non ne ho la spinta né il materiale su cui elucubrare e neppure l’ispirazione. Si è persa negli innumerevoli lockdown, negli apri e chiusi che ci hanno un po’ confuso.

Di recente mi è capitato di leggere un servizio di moda il cui incipit tentava di invogliare le lettrici a rivolgere l’attenzione a se stesse e quindi alla moda “nonostante tutto”.

E’ quel nonostante tutto che mi ha fatto pensare…

Bellezza – Faction victim all’angolo

E’ vero da faction victim (alla buona) ci si sente estromessi da un gioco che ci aveva catturate e alimentava frizzanti e gioiosi divenire che non sono più. A che serve se ti inchiodano in casa di continuo nella cucina di casa?

Per un periodo, è vero, abbiamo combattuto con tutte le forze e abbiamo rispolverato i must have del passato per passerelle virtuali davanti a un video durante le chiamate collettive in cui più o meno almeno una volta siamo state coinvolte. Anche solo per un saluto ai parenti lontani o distanti per un confine geografico stabilito come invalicabile.

bellezza

Bellezza – Frivolezza della moda

E’ vero che può apparire un discorso frivolo, di poca valenza culturale. Ma così non è a mio parere. Infatti l’abbigliarsi, il mostrarsi è un aspetto che ha segnato il costume delle epoche che abbiamo alle spalle. Non si confonda la frenesia e la corsa a procacciarsi i marchi alla moda.

No non è questo di cui voglio concentrare la mia attenzione. E’ un fatto che il vestito, la forma dell’abito abbia stabilito, anche nella storia recente, un aspetto sociologico non trascurabile. Si pensi solo al salto tra Ottocento e Novecento e ancora al passaggio tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. (Interessante a questo proposito una visita al museo della moda di Merano). Leggi anche qui

Bellezza – Moda spaccato di mutamenti sociali

L’abbigliamento ha affiancato non poche rivoluzioni sociali che hanno visto protagoniste le donne. Da quelle definite, con intento spregevole, suffragette ai movimento femministi degli anni Sessanta e Settanta.

Diversa e di tutt’altra natura è la trasformazione industriale milionaria che ha impresso la sua impronta nei decenni successivi mettendo al centro il business delle case di moda. Per tanti aspetti criticabile. A cominciare dalla delocalizzazione delle aziende che comporta lo sfruttamento per pochi soldi di tanti lavoratori per arrivare alla teorizzazione delle spreco condizione per tenere alto il tenore del lusso.

Bellezza – Moda attrazione psicologica fatale

Molto più modestamente qui mi voglio concentrare sulla psicologia che ci fa attrarre il mondo del look e della moda. Quel gioco di cui parlavo dopo mesi e mesi si è perso.

La finzione aiuta, ma se si fa lunga diventa una barba insopportabile. E così ci siamo incattivite e insieme abbandonate a essere “come ci si trova” senza badare a migliorare almeno un po’ il nostro essere quotidiano.

bellezza

Sono arrivata alla convinzione che quello che rende maggiormente urticante il confinamento tra le quattro mura di cui ormai conosciamo anche i più piccoli anfratti, sia la sottrazione di bellezza che ci è impedita. Il non poter godere di bellezza ci fa soffrire oltre misura.

Bellezza – Così si allargano gli orizzonti

Intendo la ricerca della bellezza che non può essere statica, immobile, sempre uguale a se stessa per infondere vitalità e voglia di correre verso il nuovo.

Solo se c’è movimento si può incontrare, ricercare la bellezza e lasciarsi stupire dallo scoprire che ne troviamo un’altra che si aggiunge a quelle che abbiamo già collezionato. Tutto questo è linfa vitale.

E non esiste una bellezza standard uguale per tutti. Ciascuno ha la sua declinazione. Ci sono le persone, i paesaggi, il cinema, il teatro, i concerti, i costumi, le diversità del mondo, le cose, gli abiti, i sapori, gli odori delle umanità più lontane.

Bellezza – L’immobilismo ci confonde

Il brutto è che tutto questo è diventato fuori dalla nostra portata e l’immobilismo ci confonde, ci inibisce la capacità di immaginare e di raccontarsi e preclude la scoperta di nuova bellezza.

L’orizzonte si è fatto troppo corto per poterci bastare.

E a poco a poco, se non stiamo attenti, prende il sopravvento il senso di impotenza che ci offusca e alza muri che non permettono il viaggio – almeno dell’immaginazione – verso la bellezza.

E si fa largo la cupezza. Mettiamoci invece in cammino per incontrare tutta la bellezza che ci è mancata, che ci manca.

bellezza
Info@antonellalenti.it

Lascia un commento