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GALLERIA (23) – Sfumature tra speranza e cupezza

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GALLERIA (23) – Torna la mia Galleria personale. L’esposizione in questo blog delle “pitture” a cui di tanto in tanto mi dedico. Da tempo non facevo incursione nei colori per un impegno importante ed entusiasmante a cui mi sono dedicata da settembre a gennaio.

Si tratta della realizzazione del volume sui 140 anni della Libertà, il quotidiano di Piacenza che ho coordinato e contribuito a scrivere in alcune parti. Un volume di 368 pagine con 740 immagini attuali e d’epoca che formano il volume intitolato: “Libertà e Piacenza – 55315 giorni insieme”.

Finita questa esperienza mi sono ricordata dei pennelli. Propongo qui, in questa galleria virtuale personale, le ultime realizzazioni di questi ultimi giorni. Sui toni del grigio con alcune punte di colore che credo possano rappresentare il nostro sentire più diffuso.

I toni dell’azzurro (seppure scuro perché “sporcato” col nero) e del rosa segnano la speranza che continua ad albergare in noi nonostante tutto. Guerre, ipocrisie, contraddizioni, violenze, razzismo – nei fatti e nelle parole oltre che negli atti – sono lo scenario che quotidianamente si mostra ai nostri occhi e pervade anche la mente.

Se nella precedente esposizione avevo intitolato il post le sfumature della vita oggi mi sento di proseguire su questa linea e definire questi lavori sfumature tra speranze e cupezza. La foto di copertina un ramo di pruno fiorito e, sullo sfondo, un insieme di alcuni lavori…

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2 Comments

  1. Con i pennelli e i colori credo che le sensazioni si comunichino meglio, in maniera pù immediata ed emozionanate. Ognuno le vive guardando le tele, in maniera totalmente diversa da un altro. in genere io vedo tutto grigio e il tuo rosa, anche se solo in tocchi, mi fa sperare. Fa respirare.

    • Certo Anna. Le parole non hanno per tutti lo stesso significato. Ognuno però le legge a seconda del contesto con cui è sintonizzato e ne deriva una lettura preconcetta e spesso parziale, pregiudiziale e scorretta. I colori e la loro fusione compongono un paradigma anarchico su cui ognuno costruisce una propria visione. Da qui la libertà di espressione che è possibile perché fuori dagli schemi, dalle regole e dai “doveri”. attraverso il colore si esprime quello che si ha dentro ma non solo. chi vede ha uno spazio libero – in questo caso senza rischi di fraintendimenti – di rigenerare una propria personale visione…

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