Spero in una tecnologia democratica e rispettosa dell’intelligenza delle persone, nel 2050. E che dire poi della politica del cent?
Siamo alla politica del cent (ovvero del centesimo) che fa arrotondare il prezzo. Soprattutto nei periodi di saldi per attrarre l’attenzione dei potenziali compratori tanti prezzi scontati e scontatissimi terminano con il “,99”.
Ben sapendo che il centesimo di resto non si troverà mai nel cassetto della cassa complice il fatto che qualche tempo fa – se non mi sbaglio – è stata annunciata la loro estinzione (del cent naturalmente). C’è anche da dire che ormai corre sulle vette l’utilizzo delle card di debito, di credito prepagate o bancomat che dir si voglia e con l’utilizzo della carta per i pagamenti evidentemente la teoria del “resto” va in soffitta e persino un, 999 potrebbe essere cedibile dal compratore al venditore senza bisogno di spicci nella cassa. Poi sarebbe un ingarbuglio bancario, ma si toccano altri lidi di comprensione.
TECNOLOGIA – Tutti con la carta per pagare?
Forse sì, forse no. Il fatto è che nel mondo i prezzi ,99 per chi paga in contanti sono spesso arrotondati d’autorità perché la gentile commessa ti segnala “mi spiace ma il centesimo non ce l’ho” E tu cosa rispondi? “Fa lo stesso” … ammicchi con un sorriso ebete perché già lo sapevi (e anche lei lo sapeva) visto che è un costume generalizzato. Poi ti chiedi ma se il centesimo non ce l’hai (e presto non esisterà più) perché il prezzo deve avere quell’irreale e non incassabile ,99? è corretto vendere a un prezzo ben sapendo che la cifra sarà inevitabilmente maggiorata (seppure al minimo) per mancanza della piccola moneta di rame per il resto?
Domanda legittima a cui segue anche un dubbio altrettanto legittimo. Ma è poi vero che la cifra extra incassata è classificabile minima? Prendiamo il macro cosmo delle vendite commerciali dello stesso marchio (o marchi) che solitamente vende a ,99 e che manifesta così incolpevolmente la mancanza del centesimo per darti il resto, prendiamo questo centesimo rimasto nelle intenzioni e moltiplichiamo per milioni di acquisti a tutte le latitudini… si va ben oltre la modica cifra di un centesimo…
TECNOLOGIA – Che fa, commessa arrotonda?
Già è proprio così e ti senti una meschina antiquata che non si adegua alla tecnologia e non si decide a cambiare.
Il muso a muso (chiamiamolo scontro) con la tecnologia che costringe ad adottare lo schema standard che va per la maggiore non finisce qui perché sono tanti i segmenti di quella sorveglianza sempre attiva che ci coinvolge tutti quanti, spesso a nostra insaputa e altrettanto spesso molto contenti e fieri di esserlo…
Prendiamo il telefono. Decido anni fa che il telefono non mi servirà più come prima e quindi interrompo l’abbonamento per affidarmi alle tariffe mensili (la più bassa va bene per me). Sembra tutto facile. Sembra tutto corrispondere ai propositi enunciati nella descrizione della formula prescelta. Bene. Non mi sembrava vero caricavo con 10 euro o poco più e mi bastava. Così è stato tutto lineare per un po’.
Dopo diversi mesi al momento della ricarica capisco che qualcosa è cambiato. Perché devo spendere di più rispetto a quello che avevo concordato? Controvoglia, perché so già che quello che mi diranno non mi rasserenerà, vado a uno degli sportelli e chiedo spiegazioni.
TECNOLOGIA – Illusa e mazziata.
Infatti è inutile chiedere spiegazioni perché ti si snocciola davanti un elenco infinito delle cose che vanno a dimostrare che l’aumento del costo telefonico è dato da applicazioni che non hai mai disattivato o “peggio” che non hai mai segnalato di non attivare, colpevole doppiamente anche per non aver mai risposto alle copiose telefonate degli operatori che invano hanno tentato di contattarti. Ma tu no imperterrita a buttare quel numero nella black list del telefono…
Ma c’è di più: sarebbe possibile abbassare il costo ma questo è possibile solo se arrivi da un altro gestore (che senso ha andare dal proprio gestore e sentirsi dire che ti abbassano il costo se arrivi da un altro gestore? Allora li pianto in asso e vado da un altro gestore? Avvio un minuetto tra gestori?) Misteri.
L’altra condizione per ridurre il costo (ma meno della prima ipotesi) è appoggiare la ricarica su coordinate bancarie…
TECNOLOGIA – Mistero ancora più fitto. Per me inspiegabile.
Il risultato è che non ascolti più la litania e i rimproveri che ti senti fare come una scolara che non ha studiato o peggio che non ha capito come funziona il mondo o peggio come una pezzente che non ha neppure un conto in banca per appoggiare una ricarica da 27 euro. Ma il problema sono proprio quei 27 euro che regolarmente non consumo e che partiti da 10 euro sono lievitati inspiegabilmente… La pazienza è esaurita.
Di fronte a tutto questo parlare non ho capito quali siano le ragioni per cui, avendo scelto di spendere poco per il telefono, sono passata a sfondare una cifra impensabile per l’uso che ne faccio. Risultato: regalo abbondantemente metà della spesa al gestore di turno. E mi chiedo: per quale ragione se concluso il mese non hai consumato tutto il credito non viene passato al mese successivo potendo in questo modo pagare effettivamente quello che consumi?
TECNOLOGIA – Pare che sia impossibile. Nebbia sempre più fitta.
Intanto ti chiedono di “credere obbedire e pagare”. Ma se le cose hanno sempre una spiegazione anche questa seppure nascosta ce l’avrà. Pensa che ti ripensa… si sa mai che abbia attivato il segnale che arriva dallo spazio…; abilitato i messaggi di ricevimento in risposta ai messaggi inviati; che abbia detto sì al segnale delle calorie, a quello dei passi da 70 cm; a quello che mi sta per arrivare il mal di testa; fino a quello che segnala l’ora di svegliarsi?
Conclusione: mi piacerebbe poter avere a che fare con una tecnologia più corretta, democratica e rispettosa dell’intelligenza di ciascuno e che soprattutto non giochi a nascondino secondo il vecchio motto “al contadino non far sapere…
Devo veramente considerarmi sulla luna?
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Antonella Lenti (info@antonellalenti.it)
