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Scarpe maschili a scacchi come scoubidou, ma chi le compra?

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MODA&MODI RUBRICA SEMISERIA- Scarpe. Si fa presto a dire e tante volte si è parlato di scarpe ma a volte capita che ci si debba ripetere perché mentre sei intento a pensare ad altro sulla strada delle vacanze hai un faccia a faccia che non ti aspettavi.

Un negozio di scarpe (non si dice chi e neppure il luogo) che merita una citazione se non altro per il coraggio che continua ad avere nell’esporre quegli esemplari che di stagione in stagione cambiamo colore restando della stessa foggia. Scarpe costruite per strizzare l’occhiolino a quei tanti lui che sbavano per non passare inosservati che detestano alle feste degli amici – e tanto peggio a quelle di fine anno – ridursi un tutt’uno con la tappezzeria perché tanto banali che nessuno se li fila di striscio.

E pensare che le feste tra amici – esattamente come lo è andare in giro col cane al guinzaglio – sono una delle condizioni prescritte per chi vuole allargare la sua cerchia di amicizie intime palesi o clandestine (in una parola cuccare). La pratica, ben si sa, è unisex. Appartiene a maschi e a femmine.

Le scarpe di cui si vuole parlare in questa rubrica semiseria (ultimamente lo ammetto risente di qualche acciacco di ruggine) sono esclusivamente maschili.

Ebbene sì. Le scarpe inverosimili a scacchi bianche e nere (un centimetro ogni tassello intrecciato all’altro come uno scoubidou) ovvero pied poule (dicono quelli che ne sanno) sono maschili.

Impossibile confondersi.

Primo per la forma, chiuse stringate strette strette e poi per la lunghezza decisamente fuori norma per qualsiasi donzella seppure di teutoniche provenienze.

Sì quelle scarpe esistono – così sembra dai copiosi esemplari visti esposti in vetrina – solo per chi ha un piede maschile di almeno 56 di numero. Fette colorate addobbano le vetrina di quel negozio in una città piuttosto importante e turistica che raccoglie tanti visitatori da ogni dove. Nella legge della domanda e dell’offerta se un prodotto continuasse a mostrarsi senza risultare minimamente interessante per un possibile acquirente ci sarebbe qualcosa che non funziona nell’equazione espongo ciò che vendo. Ma evidentemente una convenienza c’è.

Traduco qualcuno che compra le scarpe scoubidou c’è se si producono e se se ne fa mostra. La dimostrazione è arrivata nel giro di poco tempo. Oltrepassata la vetrina in questione si gira l’angolo per raggiungere un bar per ristarsi e soprattutto rifarsi dallo shock subito. E guarda a volte le combinazione, accanto al marciapiede scende da un’auto vistosa con targa tedesca di Monaco un signore attempato che ai passanti mette in mostra i piedi impacchettati in una scarpa degnamente lunga a scacchi bianca e azzurra. I colori della Baviera.

Tutto si tiene. Domanda e offerta tornano al loro posto.

info@antonellalenti.it

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