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GALLERIA (22) – Le sfumature della vita

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GALLERIA (22) – Le sfumature della vita diventano colori sulla tela. Passa il pensiero, lo elabori, lo fissi e per meglio rendertene conto lo trascrivi. Può essere un pensiero su carta, uno schizzo su un tovagliolo di un bar, uno scarabocchio mentre stai telefonando… le mani diventano lo strumento per dare una forma al pensiero.

Questo quadro in copertina è stato composto in fasi diverse. L’occasione mi è stata offerta da una manifestazione lungo la settimana dal 15 al 22 settembre (se ne parla in un altro post del blog) organizzata dall’associazione piacentina Alzheimer. Il 21 settembre ricorre la giornata di sensibilizzazione su questa malattia che coinvolge tanti malati e le loro famiglie.

Un’estemporanea esposizione che prende corpo in modo informale in una galleria di un centro commerciale… Partecipi? mi ha detto un’amica… Perché no, grazie!! ho risposto io. Da lì il pensiero su come essere presente. L’importante era partecipare. Ma non era sufficiente. Ho cercato un’idea per rappresentare il contesto in cui quell’associazione lavora. E la prima cosa a cui ho pensato è stato il buio.

Il buio dei pazienti che non hanno memoria di sé, il buio delle famiglie che non riconoscono e non sono riconosciute dai loro cari, il buio dei ricercatori che non hanno ancora individuato una cura…

Il buio del decadimento per malattia. Da qui il pensiero è andato libero e poi la mano ha prodotto questo. I colori hanno fatto la loro parte e si sono assemblati nel modo che mi è parso giusto. Tecnica mista su tela 60×40 – Settembre 2022. Tutto qui.

In questi mesi la produzione è stata scarsa… le idee tante ma il tempo molto tiranno.

“Divisi dalla stessa gabbia” 60×60 tecnica mista con rete metallica (luglio 2022)

2 Comments

  1. Patrizia Galeotti Reply

    Sei riuscita a rendere plastica la sensazione di chi in quel buio precipita inesorabilmente e della famiglia che non vede una luce in fondo a quel tunnel che priva il malato di ricordi ma gli lascia le emozioni, non sempre gestibili, come sai l’ho vissuto con una persona che amavo più di me stessa, mia madre

    • Grazie, davvero grazie Patrizia. quando mi sono messa a preparare questa tela le due cose che ho pensato prima di tutto è stata la luce che viene scacciata dal buio.
      ho pensato a un buio che si impossessa delle persone tra le mura domestiche che diventano una prigione sempre più stretta e nella quale si occludono tutte le vie d’uscita.
      Pazienti e famiglie coinvolte nello stesso tormento come fossero catapultati in un mondo parallelo in cui non ci sono mai punti di riferimento certi, ma una drammatica necessità di affrontare ogni momento della giornata, della notte, per giorni, settimane, mesi. E poi il buio emotivo di chi non ritrova più i genitori di sempre e che li vede svanire dalla propria vita essendone tragicamente testimoni impotenti.

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