LENTI A CONTATTO

Alzheimer, quando tanti ricordi svaniscono

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Anche l’arte in campo per la settimana di sensibilizzazione sull’Alzheimer dal 15 al 22 settembre alla galleria di Borgo Faxhall

Alzheimer, parliamone.

Entra nel vivo la settimana dedicata alla malattia che, come una bufera, investe tante persone con le rispettive famiglie. A Piacenza sono circa 5.000.

Diverse le  iniziative programmate anche in città con l’obiettivo di diffondere sempre di più la sensibilizzazione riguardo a questa patologia per la quale ancora non esiste cura.

“Tanti ricordi svaniscono” è il titolo della settimana piacentina che vedrà diversi appuntamenti dal 15 al 22 settembre prossimi promossa in occasione della 29esima giornata mondiale dedicata all’Alzheimer (il 21 settembre) dall’Associazione piacentina presieduta da Andrea Gelati. Appuntamento quindi alla galleria di Borgo Faxhall che ospiterà alcuni momenti di contatto con il pubblico. Saranno esposte le gigantografie tratte dal libro “Visione parziale” di Cary Smith Henderson, diario e prima testimonianza diretta di un malato di Alzheimer.

MATERIALE INFORMATIVO DELL’ASSOCIAZIONE E AL CENTRO UN QUADRO REALIZZATO DA NORBERTO CIVARDI

Nello stesso spazio della galleria sarà predisposto anche uno stand a cui ci si potrà rivolgere per avere informazioni su questo grave problema. Ma non è tutto…

Alcuni artisti piacentini ….. sensibili al tema esporranno loro opere. Anche l’arte, come la scrittura, è un mezzo capace di alleggerire la pesantezza della vita e delle circostanze che la schiacciano. La disponibilità ad affiancarsi a questa manifestazione da parte di alcuni pittori piacentini apre un dialogo – come sempre l’arte in tutte le sue forme permette di fare – tra le persone, mette in relazione con il loro sentire e crea quasi un istintivo canale di comunicazione basato sull’empatia e l’emozione che le forme i colori sanno muovere. Sarà anche un veicolo per incontrare da vicino il lavoro che negli anni è stato svolto dall’associazione piacentina.

ALZHEIMER – Il ruolo del racconto, la medicina narrativa

Alzheimer, parliamone. Il racconto delle esperienze, chiamata oggi “medicina narrativa”, è considerata una parte importante dell’auto-aiuto che i malati – in questo caso le famiglie coinvolte – possono darsi a vicenda. Il racconto delle malattie è terapeutico. Il mondo frenetico, moderno non vuole sentire, non vuole fermarsi a pensare ma raccontare è, dall’inizio della storia dell’umanità, una valore irrinunciabile.

L’Alzheimer entra di soppiatto nelle persone. All’improvviso perdi il contatto con la realtà. Tra le mani hai un libro e non riesci a dire: questo è un libro. Ne hai letti a migliaia nel corso della tua vita e improvvisamente non sai dare un nome a quella cosa che tieni tra le mani.

Un libro diventa semplicemente un parallelepipedo colorato con il cuore tenero… boh, ma come si chiama?

Non sai rispondere a tua figlia che ti chiede “Mamma hai fame?”. La guardi smarrita e le rispondi… “Tu chi sei, chi ti ha fatto entrare in casa mia?” Perdi i nomi delle cose e delle persone. Vivi in una bolla che si apre e si chiude improvvisamente. Talvolta ti isola di più, talvolta ti isola di meno. Ma torna e ritorna.

La memoria ha ceduto e l’insidia che si fa strada nel tuo cervello è quella del morbo più temuto: l’Alzheimer di cui si preferisce non parlare, né conoscere da vicino salvo quando ne sei costretto dalle circostanze: nel momento in cui bussa alla porta. E’ un ospite che si autoinvita e che non ti lascia più. Anzi, diventa sempre più insistente.

ALZHEIMER – Da 25 anni la sensibilizzazione

Il 21 settembre, la giornata dedicata all’Alzheimer compie 25 anni e serve proprio a questo e da 7 anni l’intero mese di settembre è dedicato a iniziative di sensibilizzazione su questa malattia. A parlarne e quindi a conoscere una dei tanti aspetti della vita che non possiamo scegliere, ma dobbiamo essere in grado di affrontare.

I pannelli illustrativi con le immagini e che nell’arco della settimana ospiteranno anche i dipinti di alcuni pittori piacentini che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione lanciata dall’associazione

Nessuna cura ancora per una malattia che intacca il cervello, la capacità di ricordare anche i gesti più naturali e istintivi che una persona impara a partire dalla nascita.

Improvvisamente non conosci più il mondo attorno a te fatto di cose, persone, affetti. Il vissuto diventa estraneo perché dentro di te non ha memoria.

ALZHEIMER – L’aiuto per le famiglie dei pazienti

E se la malattia colpisce tante persone anziane trascina con sé altrettanti familiari che se ne prendono cura.

Una doppia sofferenza quella dei caregiver che diventano perfetti sconosciuti agli occhi dei malati.  A questo serve l’impegno delle associazioni per la sensibilizzazione di sempre più persone su questa malattia.

Una sensibilizzazione che può rappresentare anche un pungolo perché la ricerca medica non si fermi, anzi proceda con celerità e perché non ci si nasconda il fatto che, per una persona malata di Alzheimer, c’è una famiglia la cui vita viene sconvolta. Quindi accanto al paziente è prioritario che non venga meno mai la rete di aiuto per i familiari. Un aspetto che sempre di più dovrà rappresentare un punto importante delle agende istituzionali.

alzheimer
info@antonellalenti.it

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