SERPE IN SENO/SALUTE

Dal 17 ottobre a Eataly gusta la prevenzione nel piatto e poi il 24 Bra day con la sfilata di Midali

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Ottobre nell’immaginario di tutti richiama il foliage e i colori dell’autunno ma anche il mese della prevenzione. In questi giorni a Piacenza è in preparazione la sfilata delle donne operate di tumore al seno. L’appuntamento è fissato per il 24 ottobre a palazzo Gotico in occasione del Bra Day e raccoglie sempre tante adesioni di pubblico che sostiene l’iniziativa che si deve all’associazione Armonia e dal reparto di Senologia. Sfileranno come ogni anno le creazioni di Martino Midali lo stilista che ha mostrato molta attenzione e sensibilità. Intanto sempre il 17 ottobre a Eataly a Piacenza tornano i pomeriggi della salute attraverso il cibo. Un ciclo di incontri in cui si apprendono tecniche e pietanze amiche delle donne che hanno avuto un tumore al seno. Anche questo un appuntamento consolidato nel tempo, un percorso per conoscere e praticare stili di vita virtuosi dopo l’esperienza della malattia. In prima fila nell’organizzazione degli incontri il reparto di Senologia dell’ospedale di Piacenza diretto dal dottore Dante Palli, direttore della Breast unit piacentina.

“Gusta la prevenzione: la salute è nel piatto!”

Tornano dunque gli appuntamenti dedicati alla dieta bilanciata promossi dalla Breast Unit di Piacenza a Eataly. Al via il 17 ottobre, alle 18 per parlare dell’importanza di una corretta alimentazione, correlata alla qualità e alla quantità degli alimenti che assumiamo ogni giorno, e del buon funzionamento dell’organismo. L’iniziativa si svolge in collaborazione con AMOP Piacenza e Armoniaonlus. Protagonisti dell’incontro saranno:- il dottor Dante Palli, direttore Breast Unit- la dietista Elena Afanasyeva- la chef e docente dell’astituto Alberghiero Marcora di Piacenza Sonja Castellani, che proporrà un gustoso cookingshow con degustazione finale. Per prenotazioni: Eataly

In regione Il punto sul Colon retto

Intanto la Regione fa il punto sulla campagna di screening del colon retto. Un tempo era tra le regioni italiane a più alta incidenza per i tumori al colon retto. Oggi, grazie principalmente all’attività di prevenzionel’Emilia-Romagna si colloca al terz’ultimo posto nella scala nazionale per nuovi casi di neoplasia per gli uomini e al quart’ultimo nelle donne. Non solo: è la regione che presenta il tasso di sopravvivenza, a cinque anni dalla diagnosi,più elevato a livello nazionale: 69%, perentrambi i sessi, come emerge dal recente Rapporto “I numeri del cancro in Italia” – segnala una nota dell’Agenzia informazione dell’Emilia Romagna – curato da Associazione Italiana di Oncologia Medica e Associazione Italiana dei Registri Tumori.  

E proprio per continuare a informare e sensibilizzare i cittadini, in occasione del mese di ottobre dedicato alla prevenzione, la Regione è pronta a rilanciare la campagna informativa sullo screeningper la prevenzionee ladiagnosi precoce del tumore del colon retto.  

Temi, questi, su cui il presidente della Regione, Stefano Bonaccini è intervenuto a unatavola rotonda alla Casa della salute di Pieve di Cento, nel bolognese: “In Emilia-Romagna siamo ormai al quindicesimo anno di attività dello screening per i tumori del colon-retto, iniziato su tutto il territorio regionale nel 2005, tra le prime Regioni a farlo in Italia e in Europa. La prevenzione resta ancora uno degli strumenti principali per combattere determinate patologie, e noi intensifichiamo i nostri sforzi: i programmi di screening rappresentano opportunità straordinarie, offerte gratuitamente dal servizio sanitario, ed è fondamentale che tutti le colgano. Dunque- conclude il Bonaccini– occorre fare ancora di più per comunicare l’importanza della prevenzione in oncologia, e in particolare per il tumore del colon retto: davvero un semplice gesto, come in questo caso, può salvare la vita”.  

In questi anni, infatti, lo screening ha permesso di identificare precocemente molti tumori ancora in fase iniziale e asintomatici, ma anche di rimuovere polipi intestinali a rischio di evoluzione. Tuttavia, i benefici, in termini di salute guadagnata, possono aumentare, considerando che l’adesione all’invito si attesta sul 57%.

“Mentre l’attenzione per i tumori al seno è molto alta nella popolazione, che aderisce in percentuali elevatissime al programma di screening, non così avviene per i tumori del colon retto- ricorda l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Occorre quindi raggiungere la stessa consapevolezza anche per questa patologia. Su questo continuiamo a garantire il nostro impegno, a partire dal rilancio della campagna di informazione e sensibilizzazione, e ci auguriamo che sempre più cittadini rispondano positivamente alla chiamata”.

Il programma di screening regionale

In Emilia-Romagna, ogni anno, sono circa 3.000 le persone che si ammalano di cancro al colon retto, il più diagnosticato negli uomini dopo quello alla prostata e al polmone, mentre per le donne è il secondo, dopo quello alla mammella. Tra le patologie tumorali, rappresenta la seconda causa di morte più frequente: per questo è fondamentale sottoporsi allo screening.

In Emilia-Romagna il programma è iniziato nel 2005 su tutto il territorio regionale. Coinvolge oltre 1 milione e 200mila cittadini, cioè tutti quelli tra i 50 e i 69 anni, che vengono invitati ogni 2 anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Ogni anno, quindi, sono regolarmente convocate 600mila persone. E i dati dimostrano che il test funziona: dopo l’avvio dello screening, si è registrata una diminuzione dei nuovi casi del 30% – e la medesima percentuale di riduzione stimata anche per la mortalità – nonostante quasi la metà non abbia ancora aderito al programma di prevenzione. L’effetto protettivo, per chi si sottopone al controllo, si ripercuote inoltre nelle fasce di età successive: anche tra i 70 e i 79 anni è stata rilevata una diminuzione significativa di casi diagnosticati.

I contenuti della campagna

Dépliant informativilocandine, 5 miniclip, un video. E, prima di tutto, lo slogan:“È semplice, gratuito e funziona”.Semplice perché si tratta di un esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto; gratuito perché è a carico del servizio sanitario regionale; funziona perché dall’anno di avvio del progetto, nel 2005, i nuovi casi di questa patologia  sono diminuiti in modo significativo.La prevenzione illumina”, ricordano dépliant e locandine, sottolineando l’importanza di prendersi cura della propria salute, anche in assenza di sintomi. Ci sono poi le 5 miniclip, visibili sui social network (in particolare Facebook) e sui canali YouTube, fruibili sul monitor di uno smartphone e della durata di circa 20 secondi; un video più informativo sulla modalità di esecuzione e sulle motivazioni per cui conviene aderire, poste banner indirizzati in particolare alle persone di età tra i 50 e i 69 anni.

Informazioni utili

Chi desidera avere altre informazioni può contattare il numero verde 800 033 033, oppure consultare il portale della sanità regionale nella sezione riservata agli screening oncologici, all’indirizzo http://salute.regione.emilia-romagna.it/screening/ dove è contenuto anche il materiale della campagna ed è possibile trovare i recapiti e l’e-mail del servizio screening della propria Azienda Usl. /CV

Fonte Agenzia Informativa Emilia Romagna

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