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Quando vestivamo all’anglosassone Per chi ne ha nostalgia moda attuale

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MODA&MODI – Quando vestivamo all’anglosassone. Per chi ha nostalgia è moda ancora attuale

Sarà per il fatto che l’Inghilterra ha preso il largo dall’Europa con la Brexit e quindi è tornata ad essere un paese “extra” ma riprende fiato quel certo “non so che” che ci faceva impazzire per il mood all’inglese. Indiscutibilmente ci ha affascinato parecchio nei decenni scorsi. Fiorivano negozi rinomati che hanno dettato la moda dell’English style per tutti gli anni ’80 e ’90 almeno.

Ora torna e strizza l’occhiolino anche quegli anni Cinquanta (degli States soprattutto) in cui i giovani rampolli avviati alla fase della crescita (diciamolo, si preparava la nuova classe dirigente) primeggiavano nei college più famosi e importanti d’oltre oceano. Da allora il look easy – sportivo ma raffinato, meglio dire chic – ha subito preso piede e come un’onda lunga ha contaminato anche le nostre coste.

Vestire alla maniera anglosassone faceva un po’ speciale un po’ “straniero” e al contempo anche molto perbene tanto da contrastare la dissacrazione della moda hippy o più tarda del punk che sempre da Oltremanica ha contaminato tanti desideri di tanti ex mondi giovanili.

Quegli ex mondi giovanili che poi crescendo troviamo pienamente inglobati nello standard di vita quotidiano alle prese con le tirannie di sempre. Come le corse contro il tempo, i conti che non tornano mai, i desideri di cui si nutriva lo spirito ridotti a uno sbiadito contorno che si allontana sempre di più alla vista…

La vita scorre e si sa che porta con sé, sbiadendolo e levigandolo, anche le più profonde spinte ribellistiche alla ricerca di una novità che, per trovarla a volte occorre inventarsela. E le novità spesso per noi albergano e hanno certamente albergato in un “oltre” vuoi oltre- Manica, vuoi Oltre-oceano… ed è come quell’altrove verso cui ogni giorno ci muoviamo senza arrivare mai.

Tornando alle frivolezze, ora una parte di quegli ex giovani che si sono beati di quello stile possono tornare a rivivere indimenticabili momenti di gioventù calzando mocassini col fiocchetto, minigonne scozzesi (in tessuto check per essere moderni) felpe over con iniziali applicate simbolo di una scuola, di un gruppo di appartenenza oppure di un’adorata band.

Sì, è tornato lo stile college. A chi piace e ne è affascinato campo libero alla sperimentazione. Ammesso che la cupezza dei tempi lasci ancora un minimo spazio al gioco. E quale miglior gioco di un travestimento che fa del corpo un messaggio e un canale di comunicazione costante?

Se non fosse così non sarebbe esplosa e diventata una vera carriera (impensabile prima) quella dell’influencer. In altri tempi sarebbe stato classificato come puro e semplice esibizionismo, ma tant’è. Oggi che i parametri del gusto sono tanto cambiati e con essi i comportamenti con quella dose di innato esibizionismo si costruiscono fortune milionarie.

Stile collegiale, e cosa leggere in questo lancio della moda e del costume programmato per il 2022?

Forse è una delle tante iniziative che partono dalla necessità di trovare qualcosa da dare in pasto prima ancora che ai fashion addicted alle aziende stesse produttrici di moda. Se ogni anno ha il suo stile, di tanto in tanto, se in quel qualcosa di nuovo ci sta anche un ritorno all’antico, non c’è nulla di male.

Di male invece c’è molto in quel vento di antico che sta pervadendo questi primi anni Venti del nuovo secolo.

I corsi e i ricorsi nella moda non dovrebbero stupire visto quello che sta succedendo sopra alle nostre vite che rischiano di essere travolte drammaticamente. I primi due decenni del 2000 hanno preparato e ora sfornato, nostro malgrado un già visto, un già noto, un già subìto, un già patito, che si pensava non dovesse tornare mai più. Invece è tornato con una potenzialità distruttiva esponenziale. E di fronte a tutto questo ci vogliamo stupire se l’immancabile frenesia del mondo della moda rispolvera il look anni Cinquanta di stampo anglosassone?

Se nel quotidiano il peggio che ha saputo produrre l’umanità torna con arroganza e prepotenza tanto da farci immaginare che un secolo sia quasi passato invano, una boccata d’aria arriva dalla finestra sulla tecnologia. Un qualche tocco di novità ci arriva.

Da annoverare in questo comparto certamente l’iper-tecnologia del mega treno da 1.300 km orari proiettandoci alla scoperta di nuovi mondi. Se saranno nuovi mondi si vedrà, per ora il super treno sperimenterà la distanza tra Padova e Venezia percorrendola in 5 minuti…

Ma questa è un’altra storia. Se l’immaginario collettivo è attratto dal futuro, il presente con i suoi macigni di piombo ci riconduce a terra. Con tutte le minacce, le assurdità, le contraddizioni che si incontrano a livello del suolo. Ed è qui infatti che atterrano sempre le bombe e quel che trovano trovano.

in copertina Photo by ilya mondryk on Unsplash

info@antonellalenti.it

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