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Digitalizzare la memoria per studiare la storia sulle carte originali. L’esperienza del Gioia

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Digitalizzare la memoria per studiare la storia sulle carte originali. Al Gioia ci si prova con www.gioiainarchivio.it

Digitalizzare la memoria per leggere e comprendere sulle carte originali il contesto sociale e politico del passato e anche le scuole sono un prezioso giacimento. Lo dimostra l’archivio del Liceo Gioia www.gioiainarchivio.it che è ora online a disposizione di tutti, studenti, storici, appassionati di storia una prima parte che va dagli anni 1935-45. Contiene in alta definizione articoli della Scure, pagelle, circolari ministeriali, disposizioni del collegio docenti del preside… atti riservati e finora celati sotto la polvere che raccontano una storia di tempi difficili in cui tra le vergogne più spaventose si annoverano le leggi razziali.

Sul progetto studio e digitalizzazione dell’archivio hanno lavorato una ventina di studenti di tutti gli indirizzi dell’istituto – diventati con questa esperienza storici in erba – un lavoro che si è sviluppato dal 2019 e che la pandemia ha un po’ rallentato ma non interrotto.

Punto di riferimento degli studenti gli insegnanti Matteo Sozzi, Cristina Bonelli, Elena Gabbiani, Emanuela Veneziani e Lucia Vaienti, indicazioni preziose venute dalla direttrice dell’archivio di stato Anna Riva che ha coordinato la catalogazione dei documenti d’archivio e altrettanto importanti sono state le fonti prodotte dall’Iserc rappresentata da Carla Antonini. E sono stati i protagonisti, insieme al preside dell’istituto Gioia Mario Magnelli della presentazione di un’iniziativa importante e che ora proseguirà riordinando i documenti antichi – risalgono a prima dell’Unità di ‘Italia -conservati (per ora meglio solo accatastati) negli spazi della scuola.

Preside, insegnanti e collaboratori del progetto durante la presentazione nei giorni scorsi

Intanto un primo passo per la valorizzazione di ciò che rappresenta per tutta la città un patrimonio di fonti interessante – hanno ricordato i docenti – sarà una nuova sede per i documenti stessi che è già predisposta all’ultimo piano dell’edificio e  il trasloco avverrà a fine giugno. Punto fondamentale sottolineato la necessità che l’archivio debba restare nel luogo in cui i materiali sono stati prodotti.

Doppia valenza l’iniziativa della scuola. Da un lato mettere a disposizione di tutti un patrimonio (“propone tantissime chiavi di lettura”) fino ad ora sconosciuto. Mettere le mani direttamente nelle carte poi ha permesso agli studenti di oggi di aprire una connessione con i loro coetanei che allora, negli stessi spazi, nelle stesse aule hanno vissuto tanti anni prima e ritrovandone forse tracce delle stesse emozioni.

E’ come riannodare i fili reali con un passato fino ad ora letto solo sui libri scolastici. Un modo questo per ridare valore anche allo spazio scolastico che rappresenta solitamente il luogo occasionale e freddo in cui studiare, ma che può diventare – attraverso le storie tratte dai documenti – uno spazio di vita pieno di storie, sensazioni paure e preoccupazioni per il futuro che hanno permeato questi luoghi. Come quel clima di guerra che già nel ‘39 – è stato ricordato durante la presentazione – era tangibile dalle carte in cui si parlava di forniture di maschere anti gas, di vie di fuga…. Insomma ci si andava preparando alla guerra.

Una connessione che certo fa bene anche alla crescita individuale.

C’è poi un terzo valore da non trascurare che è il metodo di studio quello sulle fonti dirette leggendo atti riservati, gli articoli di giornale del periodo, le circolari le disposizioni punitive nei confronti degli alunni e insegnanti ebrei.

A questo proposito sono emerse informazioni fino ad ora sconosciute come la presenza al liceo di una ragazza ebrea Emilia Bertel che ha lasciato la scuola e di cui si sono perdute le tracce. Della giovane in archivio esiste la pagella ma nulla più se non che aveva lontane origine polacche. Tra le carte anche la storia  scolastica di Lina Pesaro e dell’insegnante Lea Scandiani costretta a lasciare l’insegnamento perché di religione ebraica e che poi convertita al cattolicesimo.

Leggi anche https://www.antonellalenti.it/2021/05/alunni-gioia-ricerca-storica.html (Alcuni stralci dei piccoli saggi storici ricavati dagli studenti dalla lettura dei documenti)

info@antonellalenti.it

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