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Alunni del Gioia si misurano con la ricerca storica attraverso i documenti Scandagliati gli anni delle leggi razziali

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Alunni del Gioia si misurano con la ricerca storica attraverso i documenti Scandagliati gli anni delle leggi razziali.

L’archivio scolastico del Liceo Gioia – che già contiene documenti risalenti anche a prima dell’Unità d’Italia – si arricchisce ora di un progetto realizzato dagli studenti e dagli insegnanti, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Piacenza, fa sapere la professoressa Michela Vignola responsabile della comunicazione della stessa scuola. Il progetto sarà illustrato venerdì 21 maggio dal preside Mario Magnelli affiancato dai docenti Cristina Bonelli e Matteo Sozzi, dalla dott.ssa Anna Riva, direttrice dell’Archivio di Stato e dalla prof. Carla Antonini per l’Istituto Istituto Storico della Resistenza e dell’Eta’ Contemporanea di Piacenza.

La prima fase di questo importante lavoro porta gli studenti a contatto diretto con le fonti storiche che sicuramente rappresentano uno strumento nuovo anche di apprendimento per i ragazzi. La prima fase ha riguardato un’iniziale sistemazione e una ricognizione delle serie documentali riferite agli anni 1935/1945 digitalizzati in alta definizione. Attraverso questi documenti già visibili e scaricabili del sito www.gioiainarchivio.it è stato creato un percorso ideale attraverso il quale viene ricostruito il clima che si viveva nella scuola al tempo dei provvedimenti legate alle leggi razziali.

Qui di seguito un “assaggio” di quello che si può trovare nel sito www.gioiainarchivio.it

Impostando un proprio percorso personale via via si schiudono spaccati di vita della stessa scuola intercalati – attraverso la lettura degli articoli pubblicati dal quotidiano piacentino la “Scure” (Organo della federazione dei fasci di combattimento di Piacenza che sostituì la pubblicazione del quotidiano Libertà) in un periodo terribile che avvicinano i ragazzi del Gioia a coetanei che in altre epoche hanno vissuto tra le stesse mura. In evidenza nel sito dell’archivio del Gioia le vicende che hanno riguardato Emilia Bertel e Ida Pesaro due alunne dell’istituto (lavoro realizzato da Camilla Dagradi, Carolina Peretti, Miriam Rondam Carlotta Sebastiani, Aleksandra Shella, Federico Vespertino 5C (linguistico).

Quindi Lea Scandiani un’insegnante di religione ebraica espulse per motivi razziali (a cura di Camilla Dagradi, Carolina Peretti, Miriam Ronda, Carlotta Sebastiani, Aleksandra Shella, Federica Vespertino). In particolare sull’alunna Emilia Bertel nessuna precedente ricerca è stata mai condotta e di lei e della sua famiglia nessuna traccia è mai stata indagata.

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da La Scure

Ma non solo la scuola si apre sotto i riflettori dell’archivio online del Gioia. Dalla lettura seppure affrettata degli articoli di propaganda antisemita pubblicati dal quotidiano piacentino La Scure si coglie il clima generale che sulla questione razza tendeva a modellare sempre di più la forma mentis dei cittadini. Così gli studenti espongono quel CLIMA GENERALE:

Alunni del Gioia – CLIMA GENERALE

La lotta fascista contro il popolo ebraico non fu mossa solo attraverso leggi e provvedimenti ufficiali, anzi, parte fondamentale e necessaria all’istituzione delle stesse leggi razziali stesse fu una vera e propria campagna di demonizzazione degli ebrei, volta a normalizzare ogni tipo di violazione dei loro diritti e legittimare il governo giustificando ogni sua azione in nome di questa lotta per il bene della razza superiore“.

Prima ancora l’esame della propaganda fascista sull’argomento fino ad arrivare al manifesto degli intellettuali

Il partito nazionale fascista negli anni 1938 e 39 dettò interamente il clima dell’Italia. Attraverso i diversi articoli del giornale “La scure” di Piacenza abbiamo cercato di ricostruire l’atmosfera che si respirava discutendo i 4 aspetti principali che caratterizzavano l’informazione pubblica del tempo: la celebrazione del popolo ariano, la descrizione del mondo al di fuori dei confini italiani, la demonizzazione del popolo ebraico e le promulgazione di leggi antisemite.

Quest’ultimo aspetto acquistò una notevole presenza con la pubblicazione del “Manifesto degli scienziati razzisti” sul “Giornale d’Italia”, il 14 luglio 1938: con il titolo “Il Fascismo e i problemi della razza” vennero istituite una serie di leggi e normative razziali dalle quali derivarono una serie di divieti per i cittadini italiani ebrei che andavano dall’impedimento ad insegnare o a frequentare scuole e università, al divieto di contrarre matrimonio con cittadini non ebrei“. Queste considerazioni sono state elaborate dagli studenti della 5A (Liceo scientifico) Daniele Mazzocchi, Maddalena Cabras, Edoardo Bongiorni, Giacomo De Bè.

E quindi proseguono nell’analisi documentale: “Il “Manifesto degli scienziati razzisti” fissò i punti fondamentali della posizione fascista nei confronti della razza, presentando i concetti che sarebbero stati alla base del complesso di leggi, normative e circolari che negli anni successivi mirarono all’epurazione della società italiana dalla popolazione ebraica. Il nono punto del Manifesto affermava chiaramente e al di là di ogni possibile fraintendimento la distinzione tra ebrei e italiani: “gli ebrei non appartengono alla razza italiana”.

Da questa imprescindibile assunzione derivarono il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di razza ariana, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le società private di carattere pubblicistico di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia a ebrei stranieri e la revoca della cittadinanza italiana se concessa in data posteriore al 1919, il divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista

il divieto di iscrizione dei ragazzi ebrei nelle scuole pubbliche, il divieto per le scuole di assumere come libri di testo opere alla cui redazione avesse partecipato in qualche modo un ebreo, il divieto di svolgere servizio militare, di esercitare il ruolo di tutore di minori, essere titolari di aziende dichiarate di interesse per la difesa nazionale e di essere proprietari di terreni o di fabbricati urbani al di sopra di un certo valore“.

CLIMA GENERALE PROSEGUI QUI LA LETTURA

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Alunni del Gioia – PROPAGANDA

Anche la scuola non è esente dal contagio del clima antisemita e dalla PROPAGANDA del regime. Ne parlano nella scheda i ragazzi della 5B (Liceo Classico) Giorgia Berri, Giacomo Bignami, Francesca Capannini, Camilla Nani, Daniela Tanzi. QUESTO uno schizzo della situazione che si viveva nelle classi l’argomento:

A partire dalle circolari e dai verbali delle sedute del Consiglio dei Professori (l’attuale Collegio Docenti), reperiti nell’archivio storico del nostro Liceo, abbiamo provato a ricostruire il clima della scuola tra il 1935 e il 1940, nel pieno del ventennio fascista, quando ogni lezione, sia di storia che di matematica, era intrisa di un significato politico favorevole al regime, quando i giovani liceali avevano l’obbligo di frequentare le adunate della GIL (Gioventù Italiana del Littorio)  ed era abolita la stretta di mano, sostituita dal ben più fascista saluto romano” .

PROPAGANDA prosegui qui la lettura del capitolo…

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Alunni del Gioia – ANTISEMITISMO

Quindi il tema dell’antisemitismo a scuola lavoro curato dagli studenti della 5B (classico) Aurora Belleri, Maria Elena Conta, Aronne Ghidoni, Marco Maiello, Caterina Tagliaferri

Questo l’incipit del loro approfondimento Un quadro generale sulle LEGGI RAZZIALI

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Correva l’anno 1938, a Trieste il 18 settembre il Duce, Benito Mussolini, da un palco posto dinnanzi al Municipio in Piazza Unità d’Italia, annuncia il contenuto delle leggi razziali rivolte prevalentemente contro le persone ebree. Le leggi razziali fasciste sono state un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi che vennero adottati in Italia fra il 1938 e il 1944, prima dal regime fascista, inaugurato nel suo carattere totalitario negli anni ’30 del secolo, e poi dalla Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò, ossia quel governo “fantoccio” e collaborazionista voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini fra il 1943 e il 1945“.

LEGGI RAZZIALI PROSEGUI QUI LA LETTURA

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Questo, si diceva, è solo un assaggio del lavoro ricco e interessante realizzato dagli studenti del Gioia sotto la guida degli insegnanti. Un modo forse per dare valore aggiunto alla scuola e all’apprendimento. Entrare nel merito delle vicende vissute da chi ci ha preceduto. La scuola dunque attraverso queste iniziative non è più solo un luogo fisico ma ci parla direttamente attraverso le voci in questo caso di sofferenza, di ingiustizia che le persone hanno vissuto.

Oltre a questo, da profana, ritengo importante che le fonti storiche che già sono contenute nei libri di testo scolastici possano trovare un’interpretazione originale da parte degli studenti. Un modo per entrare a far parte della Storia che certo può lasciare un segno più deciso e duraturo.

Il lavoro proseguirà in futuro su altri anni della storia d’Italia, indagati attraverso i documenti presenti nel nostro archivio – segnala la nota del Liceo Gioia – che verrà così sistemato e digitalizzato a beneficio dell’intera cittadinanza.

info@antonellalenti.it

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