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Web Festival – L’uomo è il predatore della terra. Pensa di essere meglio degli altri esseri viventi… non è vero

Verso la XV edizione del Festival dell'Economia di Trento slittato al 24-27 settembre prossimi. “Intersezioni”, condotta dal professor Innocenzo Cipolletta e l’editore Giuseppe Laterza, in dialogo con il professore Stefano Mancuso, autore del libro “La nazione delle piante”. All’origine dell’incontro, una domanda: cosa possono insegnarci le piante e in generale gli altri sistemi biologici, in particolare per quanto riguarda il rapporto con l’ambiente e la gestione delle risorse?
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Web Festival – L’uomo è il predatore della terra e pensa di essere meglio degli altri esseri viventi. Non è vero.

FOCUS SUL WEB FESTIVAL DI TRENTO (3) – Da giugno a settembre, esclusa la pausa d’agosto, il Festival dell’Economia di Trento propone due giorni alla settimana, in diretta streaming alle ore 18, due format di conferenze: “L’Economia ai tempi del coronavirus” (mercoledì) ed “Intersezioni” (giovedì).

Ieri ha preso il via la prima conferenza in diretta web del ciclo “Intersezioni”, condotta da due dei “padri” del Festival, il professor Innocenzo Cipolletta, già presidente dell’Università di Trento, e l’editore Giuseppe Laterza, in dialogo con il professore Stefano Mancuso, uno dei neurobiologi più famosi a livello internazionale, autore recentemente anche del libro “La nazione delle piante”. All’origine dell’incontro, una domanda: cosa possono insegnarci le piante e in generale gli altri sistemi biologici, in particolare per quanto riguarda il rapporto con l’ambiente e la gestione delle risorse?

“Nessuna comunità naturale terminerebbe le risorse del suo stesso ambiente. Una comunità di piante non lo farebbe mai”. L’affermazione è di Stefano Mancuso botanico e docente di neurobiologia vegetale all’Università di Firenze ospite ieri pomeriggio dell’appuntamento del Web Festival di Trento nella rubrica “Intersezioni” guidata da Giuseppe Laterza e con la partecipazione di Innocenzo Cipolletta.

Web festival – L’uomo consuma enormi risorse

E si spinge oltre Mancuso In realtà – dice – l’uomo è l’unico super predatore della terra. L’uomo consuma una quantità enorme di risorse. Il giorno dell’anno in cui l’umanità ha finito di consumare risorse per quell’anno ora cade a luglio e quindi per metà anno consumiamo risorse che non abbiamo. Consumiamo risorse che sarebbero toccate alle generazioni future e a un certo punto finiranno. Siamo su una palla che naviga nell’universo e ha risorse che una volta finite non si possono riprodurre.

E’ questo lo scenario delineato dal professore. Ma resta come un fendente doloroso la sua affermazione iniziale: chi di toglierebbe la terra su cui vive con le proprie mani? Un interrogativo che gli umani non si sono posti e faticano a porsi…

I comportamenti degli umani sembrano far pensare che siamo superiori a tutte le altre forme di vita, ma è proprio così? E’ stata la prima provocazione di Laterza rivolta in particolare al professor Mancuso.

Web festival – Gli uomini tra gli esseri viventi si sentono superiori…

“L’uomo pensa di essere sopra a tutti gli altri esseri viventi del pianeta. Il ragionamento parte dalla considerazione che le nostre capacità sono enormi… hanno permesso di dipingere la Cappella Sistina, di scrivere la Divina Commedia… di scoprire la teoria della relatività ecc. da qui la convinzione che tra gli esseri viventi l’uomo sia meglio di una mucca o di un’albicocca perché una mucca o un’albicocca non saprebbero fare tutto quello che ha fatto l’uomo nella sua storia. Ebbene, non è vero. Ha sottolineato Mancuso.

Se si pongono i termini della questione come fossero una gara sportiva allora chiediamoci: nella gara della vita in cui compete anche l’uomo qual è l’obiettivo? Per gli esseri viventi alla base di tutto è la propagazione della specie. Questo è ovvio ed è preminente rispetto a qualunque obbiettivo personale: perché semplicemente se la specie umana scompare è tutto finito. Ecco dunque una volta stabilito l’obiettivo noi come siamo messi in questa gara di sopravvivenza della specie?

Web festival – Visione scientifica della presenza umana

Mancuso considera molto fragile la nostra idea di superiorità. Ed ha portato due dati per dimostrarlo. Prendiamo il tempo medio della vita ebbene è di 5 milioni di anni e pensiamo alle piante. Ebbene qual è la vita media da quanto siamo qui come homo sapiens? Si calcola in 300mila anni e quindi per arrivare alla vita media delle altre specie dovremo vivere altri 4milioni e 700 mila anni. Ce la si potrà fare? Difficile considerata la quantità di disastri che siamo capaci di combinare con la nostra presenza sulla terra.

Web festival – Vince la competizione o la collaborazione?

Come è meglio impostare la convivenza tra le specie? Il metodo è la competizione o collaborazione? Due comportamenti che si ritrovano anche nell’ambito economico che ha fatto della competizione un elemento di stimolo al progresso capace di determinare effetti che ricadono su tutti. Argomento su cui si è soffermato Cipolletta. Nel 700 si riteneva che l’economia fosse utile nel momento in cui consentiva di produrre beni richiesti dagli altri.

Da qui l’interconnessione delle azioni elemento importante dei temi economici assimilabile con la visione ecologica secondo cui in un sistema tutto si tiene. In economia qualsiasi cosa si muove in un punto avrà effetti in un altro punto e perciò anche la natura potrebbe rientrare nel modello economico.

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Stefano Mancuso

Cipolletta e Mancuso d’accordo nel dire che economia ed ecologia hanno una radice comune e rispondono all’obbedienza delle stesse leggi. Del resto – ha puntualizzato Mancuso – l‘evoluzione di fatto è la creazione di soluzioni nuove. Le soluzioni possono arrivare con un miglioramento graduale dovuto anche alla competizione ma spesso arrivano per unioni e fusioni e questo è un insegnamento straordinario che ci arriva dalla biologia.

Anche le nostre stesse cellule nascono dall’unione di due cellule diverse che hanno cominciato a stare insieme e hanno formato capacità che prima non erano possibili. Insomma per Mancuso le grandi rivoluzioni in ambito biologico hanno sempre funzionato per fusione o unione. Da questo punto di vista c’è tantissimo in comune con l’economia.

Web festival – Col Covid le nazioni non esistono più

E quindi nella conversazione si arriva a Covid 19. Dove la natura ha sconvolto il sistema  vivente umano e la sua costruzione economica e ha messo di fronte a un fatto chiaro in natura ma ancora oscuro agli umani: l’interdipendenza di tutti.

Ma fino a che punto si è spinta la consapevolezza di questa interdipendenza?

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Innocenzo Cipolletta

Per Cipolletta questa crisi ci porta a una consapevolezza che però al momento non si manifesta (“forse un domani”). La sostanza è che non esiste il concetto di nazione e la pandemia lo ha dimostrato. Per fermare una pandemia di questo genere partita dalla Cina che con una velocità incredibile ha invaso il mondo, c’è bisogno di un governo mondiale. Ma non sta avvenendo.

Anzi i segnali sono contrari. Prendiamo il caso dell’Oms, un sistema di governo globale della sanità a cui gli Stati Uniti tolgono i finanziamenti e poi il vaccino altro esempio di nazionalismo lo si vuole per sé e per primi… ma se noi ci si salva e gli altri muoiono che risultato si ottiene? Ecco invece di un governo globale che sarebbe auspicabile si sta andando secondo Cipolletta verso sovranismi e nazionalismi esasperati e questo accade ovunque, in America ma anche a casa nostra.

Web festival – La pandemia ci insegna che sarà peggio di prima

La pandemia ci insegna – ha rimarcato Mancuso – che tutto sarà peggio di prima. Basta guardare al rallentamento se non all’annullamento di tutte le iniziative di Green new deal che sarebbero state uno dei punti di forza della nostra sopravvivenza della nostra specie. Covid è un piccolo assaggio del futuro se non sapremmo governare insieme questa rete complessa che è il mondo.

E come si governano le organizzazioni di questa natura? La maniera migliore è la rete diffusa. C’è qualcosa che colpisce in natura su questo tema. Ha messo in rilievo Mancuso. Infatti in natura le organizzazioni gerarchiche non esistono e il concetto di capobranco non ha a che vedere con le nostre gerarchie. L’animale alfa ha un predominio esclusivo finalizzato a propagare i propri geni. Noi siamo qualcosa di completamente nuovo nelle dinamiche delle relazioni e non siamo in grado di capire come si governa un’orgnizzazione nuova. Mancuso solleva il tema di “uno vale uno” in una comunità di piante le conoscenze delle singole piante sono comparabili a quelle delle altre e allora qui è ovvio che uno vale uno.

Contraddizioni di questo tipo di sviluppo che però ha contribuito al progresso e al benessere. Il processo tecnologico può essere la soluzione secondo Cipolletta.

Il tema della tecnologia sarà fondamentale per cambiare l’economia, sempre più circolare, con modelli per consumare il meno possibile le risorse ma le recuperino. E questa è la strada quella del progresso tecnologico.

Ma si apre il tema del controllo della stessa tecnologia. Può essere strumento di disuguaglianza ancora più profonda? Ok alla tecnologia ma secondo Mancuso è necessario immaginare una tecnologia non come la immaginiamo oggi che più efficienza porta più prodotti e quindi più materie prime utilizzate. Questo spettro con cui fare i conti, le  risorse non infinite resta. Un problema per la cui soluzione non basta il progresso tecnologico.

Le dirette streaming sono visibili nella sezione live del sito ufficiale (https://2020.festivaleconomia.eu/programma/live) e sui canali social del Festival: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.

Di recente i “Dialoghi” del Web Festival di Trento con il professor Giavazzi e con il commissario europeo Gentiloni

info@antonellalenti.it

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