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Progetti per aiutare a uscire dalle marginalità premiato il lavoro di squadra delle associazioni

Dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e Credit Agricole 500mila euro per otto progetti innovativi: Li aiutiamo a partire poi dovranno camminare con le loro gambe”
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Progetti per aiutare a uscire dalle marginalità premiato il lavoro di squadra delle associazioni

Aiuti per uscire dalle marginalità. Un bando da 500 mila euro cofinanziato da Fondazione di Piacenza e Vigevano e Crédit Agricole. Una novità all’interno della missione sociale tra i cardini principali dell’ente presieduto da Roberto Reggi. Per il sociale – ha ricordato Reggi – viene destinato il 40% delle risorse ed il restante 60% viene ripartito in tutti gli altri interventi.

Ma la novità 2023 è rappresentata anche dal “fare gruppo” da parte delle associazioni che hanno messo a sistema la loro esperienza presentando progetti mirati su alcune specifiche emergenze per un totale di otto programmi di lavoro che hanno un capofila, ma che alle spalle sono arricchite da tanti gruppi operativi.

Tutti beneficeranno dell’intervento che è stato presentato dal presidente Reggi, dalla consigliera Elena Uber, anche responsabile della commissione welfare della Fondazione e da Giacomo Ferrini, direttore regionale Piacenza-Lombardia Sud di Crédit Agricole Italia.

Se lo scorso anno – ha sottolineato Roberto Reggi illustrando l’iniziativa – l’impegno è stato rivolto alle strutture la scelta di quest’anno è stata sostenere i servizi spingendo e favorendo la messa in rete delle realtà che lavorano nel sociale. Ed è stato questo il fattore premiante che ha aperto a possibilità nuove nell’approccio all’aiuto delle persone in difficoltà.

L’unione ha fatto dunque la forza. La necessità di essere uniti per la verità rappresentava una condizione per poter partecipare al bando e ottenere i finanziamenti per progetti che si indirizzano in particolare su alcune fasce di utenza debole. La sfera del welfare ha mille sfaccettature di cui spesso non si conoscono i drammi e gli ostacoli.

Tanti i bisogni e il bando – hanno spiegato i promotori – è un tentativo per trovare alcune risposte necessarie. L’intervento finanziario svolge la funzione di sostegno a una start up, infatti i progetti una volta avviati dovranno proseguire con le loro gambe. Il bando – ha ricordato Elena Uber potrà essere al massimo biennale.

Tra le idee finanziate c’è quella rivolta a disabili che hanno bisogno di sostegno per vivere in autosufficienza;  ma ci sono anche iniziative per i minori, per lo più stranieri non accompagnati e tra questi anche i ragazzi di 18 anni che, avendo raggiunto la maggiore età escono dai percorsi protetti in cui erano inseriti ma necessitano ancora di aiuto; ci sono poi le persone seguite dai servizi di igiene mentale; c’è poi l’iniziativa per l’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici: già alcuni esempi positivi sono stati realizzati.

Attenzione anche alle persone che escono dal carcere di fronte a un momento molto delicato e difficile. Su questo terreno la proposta è di avviare esperienze lavorative perché senza legami, senza un posto dove andare, il lavoro è fondamentale per il reinserimento …  

Gli interventi finanziati ( i singoli contributi oscilleranno tra i 30mila e i 120mila euro) – è stato rimarcato – hanno voluto premiare un nuovo approccio alla ricerca di risposte in campo sociale. Un intervento nuovo che “un segno di discontinuità rispetto al sostegno a pioggia del bisogno del territorio”.

La scommessa, la sfida che ora è nelle mani delle cooperative e delle associazioni che si occupano di sociale è quella di dare un corpo concreto ai progetti presentati. La verifica da parte della Fondazione? Non sarà solo verifica, ma sarà un rapporto costante per qualsiasi problema che si possa presentare.

L’obiettivo ambizioso che sarebbe un valore per tutto il territorio è far sì che le risposte ai bisogni, al sostegno alle persone (tanti sono i minori in questa condizione) possano arricchirsi dopo questa prima fase di avvio.

Tra le sottolineature – non meno importante dei finanziamenti presentati – il fatto che resteranno le tre scadenze per l’erogazione dei fondi in capo alla Fondazione – ha messo in evidenza il presidente Reggi – a cui tutte le associazioni potranno presentare richiesta. Va segnalata un’altra scadenza in vista per il gruppo dirigente della Fondazione di Piacenza e Vigevano: sarà l’incontro con gli enti di riferimento.

A loro verrà chiesto di segnalare le emergenze che si evidenziano sul territorio piacentino. Il percorso servirà per mettere a punto il prossimo piano triennale della Fondazione che sarà presentato alla fine di ottobre.

PROGETTI – Ecco gli otto finanziati accolti in due sessioni

Otto gli interventi valutati positivamente dalla Commissione preposta al vaglio delle domande, e poi deliberati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. I progetti hanno coinvolto, oltre agli enti capofila, una numerosa platea di soggetti partner. Nella prima sessione ne sono stati accolti quattro, rispetto ai sei presentati, con un deliberato complessivo pari a 220mila euro.

Aias – Associazione Italiana Assistenza Spastici Piacenza – (“Proviamo a fare da soli… Insieme”), per mettere a disposizione un appartamento per una coppia di giovani disabili, con difficoltà fisiche ma buone capacità cognitive, nel quale poter sperimentare la loro quotidianità.


Kairos – Servizi Educativi (“Vola Jonathan”), anche attraverso un nuovo percorso dedicato ai minori stranieri non accompagnati, potrà implementare l’accompagnamento all’autonomia per i neo diciottenni usciti da percorsi protetti, per un passaggio non traumatico alla vita indipendente.


L’Associazione La Ricerca – (“INTE(g)RAZIONE – Legami per l’inclusione e l’autonomia”) ha presentato un progetto che si colloca nel percorso abilitativo delle persone adulte in carico ai Centri di Salute Mentale e Psichiatria di Collegamento-Inclusione sociale: si tratta di una residenzialità leggera rivolta a 18 persone adulte a bassa intensità di cura nell’ambito del Cerchio Verde-DSM. Il progetto rafforza la collaborazione pubblico-privato e ha l’obiettivo di creare legami e relazioni per promuovere e favorire l’autonomia e la dignità personale di adulti fragili.


Tice cooperativa sociale –  (“Del+Del-“) ha proposto un servizio che vuole contribuire ad aumentare il livello di autonomia e diminuire la percezione di solitudine per due segmenti specifici della popolazione: anziani con un buon livello di funzionamento e giovani con lievi disturbi del neurosviluppo. Le attività proposte consistono in momenti di socializzazione online e dal vivo, supportati da uno psicologo.

La seconda sessione, terminata a giugno, ha visto l’accoglimento di altri quattro progetti (deliberato totale 280.000 euro), selezionati tra cinque domande presentate. 

Associazione Fuori Serie – (“ARTE FOR ALL. Una galleria delle arti”) ha progettato uno spazio nel quale far crescere autonomie, promuovere benessere e inclusione sociale, migliorare l’autostima dando valore alle capacità creative e relazionali. Una galleria d’arte con corsi, laboratori inclusivi, tirocini formativi e professionalizzanti con la partecipazione attiva degli utenti del D.S. Mentale di Piacenza, della cittadinanza e delle associazioni che si occupano di marginalità e fragilità.


Cooperativa sociale L’orto botanico-  (“Fuori dal muro, mai fuori luogo”) si propone un reinserimento socio occupazionale dei detenuti in fase di dimissioni dalla casa circondariale, nel momento più difficile e complicato del reinserimento nella comunità: spesso chi esce dal carcere non ha un luogo dove andare, né rete familiare e possibilità economica, e rischia a breve termine di farvi ritorno.


Fondazione Pia Pozzoli Dopo di noi – (“La nostra casa”) ha previsto un appartamento autogestito per disabili gravi. Il progetto di accrescimento, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia è rivolto a quattro adulti con disabilità grave e finalizzato al poter realizzare, con la gradualità necessaria ai beneficiari e ai loro familiari, un’esperienza di co-housing.


L’Ippogrifo società coop sociale – (“Drive-AUT”) promuove invece l’inserimento lavorativo di persone con disabilità, in particolare con disturbo dello spettro autistico, all’interno di un contesto più ampio di animazione territoriale in rete, in particolare nel Distretto di Ponente. L’idea è realizzare un food truck in occasione di eventi, attività e manifestazioni che permettano ai ragazzi di confrontarsi con la comunità, favorendo una maggiore autonomia occupazionale e relazionale.

PROGETTI
info@antonellalenti.it

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