ZIBALDONE

Forme improprie, dal 23 al 26 in biblioteca a Castelvetro in mostra alcuni miei lavori di pittura

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LA RECENSIONE – Uno sguardo sul mondo che si riverbera sul proprio vissuto

Antonella Lenti da sempre è attratta dal colore e dai segni che riesce a cogliere in tutto quanto la circonda, a partire dalle forme create da un’apparente ininfluente pozzanghera destinata a svanire col primo sole o dal profilo di alcuni corpi intenti ad attraversare un crinale le cui ombre vengono proiettate dalla luce più a valle.

Immagini trasfigurate, nate dalla causalità di un incontro fortuito con le cose ma in grado di diventare soggetti di una serie di dipinti a volte evocativi, altre volte più aderenti alla realtà.L’autrice sfrutta, a seconda degli stati d’animo, cromie delicate in cui i pigmenti si mescolano a superfici materiche create con un appropriato e misurato utilizzo di polveri o carte increspate in grado di dare un ulteriore dinamismo di segno al colore.In certi casi la scelta è monocromatica, scarna, affine al linguaggio informale. Sono le corde dello spirito ad emergere in questi quadri dove però si possono cogliere rimandi a oniriche città d’Oltreoceano con i loro svettanti grattacieli, quasi si trattasse di foreste incantate da cui farsi inghiottire.

Foreste che si materializzano in altri dipinti dove le shilouette delle abetaie sembrano ondeggiare all’impercettibile soffio del vento.Un linguaggio espressivo sempre introspettivo, soprattutto quando l’autrice porta lo sguardo sui luoghi del cuore. Paesaggi appena accennati in cui evanescenti piani prospettici si aprono su orizzonti dove la terra e il cielo si mescolano, lasciando all’osservatore la possibilità di farsi incantare dal lento fluire del tempo; come nel dipinto dedicato alle amate vette dolomitiche che sembrano nuovamente emergere da quel mare da cui tutto ha avuto origine.

“I colori sono la linfa quando la vita si fa troppo stanca” scrive la stessa pittrice riflettendo su uno dei suoi dipinti. Una linfa che alimenta di sempre nuove visioni un percorso artistico pensato e vissuto giorno dopo giorno, con la consapevolezza che ogni cosa, anche la più banale, vista con una sensibilità nuova, può contribuire a far crescere la consapevolezza delle nostre stesse esistenze.

Carlo Francou

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