LENTI A CONTATTO

CHIUSA DAL 2015 SULLA TERRAZZA DI PIGAZZANO SI RIALZA IL SIPARIO

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Sulla terrazza di Pigazzano si rialzerà il sipario. Nel 2015 la chiusura

Credo che abbia fatto piacere a tutti i piacentini leggere che finalmente sulla terrazza di Pigazzano inizieranno i lavori per restaurarla e renderla di nuovo agibile e si rialzerà il sipario su un luogo di indiscutibile bellezza. Un sospiro di sollievo.

Letta la notizia, la memoria mi è andata a quel giorno di agosto 2015 quando invece la terrazza fece notizia per la sua chiusura. Sarebbe stata transennata e quindi non sarebbe più stata agibile neppure per una foto veloce sulla balconata con sfondo pianura. L’instabilità del terreno sottostante aveva minato le fondamenta e quindi la staticità.

Ma dramma nel dramma in quel momento sembrava molto complicato (finanziariamente parlando) reperire le risorse per intervenire. Così, mentre l’Italia mostrava le sue bellezze nel semestre di Expo che era in corso a Milano, per una piccola testimonianza del passato sembrava non potesse esserci un futuro certo.

Ecco perché sono particolarmente contenta che finalmente si sia arrivati alla conclusione della vicenda con la terrazza che tornerà agibile. Per “festeggiare” questo momento riprendo un piccolo intervento pubblicato sul quotidiano Libertà a questo proposito. Era il 12 agosto del 2015 accanto alla notizia che sulla terrazza scendeva il sipario per ragioni di sicurezza.

Di tanto in tanto è bello prendere atto che non tutto è negativo.

Antonella Lenti (info@antonellalenti.it)

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Libertà del 12 agosto 2015 con la notizia della chiusura
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(Il commento che segue è tratto da Libertà del 12 agosto 2015 concomitante con l’annuncio della chiusura della terrazza a rischio crollo)

PER QUESTO LUOGO DEL CUORE UN PONTE DI BRACCIA

Ci sono fatti che colpiscono. Ci sono fatti che ti fanno dire: partiamo, facciamo qualcosa. Sapere che la terrazza di Pigazzano è transennata perché la sua staticità è a rischio è una di queste. Luogo dell’immaginario piacentino. Luogo che se lo conosci ti stupisce e tanto incantato da sembrare irreale.

Domandiamoci cosa si può fare. In quanto piacentini, non solo perché nati qui, ma perché respiriamo questa aria, perché abbiamo vissuto e conosciamo le pieghe del territorio, perché siamo qui ospiti.

Serve un contributo concreto per far sì che uno dei simboli della Valtrebbia non sia cancellato. Perché non ci si organizza? Perché Curia e Comune di Travo non lanciano un sos ad associazioni come il Fai, ai cittadini con a cuore la bellezza per creare così “un ponte di braccia” per sostenere la terrazza?

Difendere e curare la bellezza ammalata è un modo per affermare la cittadinanza attiva. Diamo dunque una mano alla terrazza di Pigazzano. Servono fondi, manodopera? Sono certa che si troverebbero al primo segnale.

Diversi anni fa ci si metteva in lista per diventare volontari itineranti dell’ambiente: pulire i sentieri della Liguria oppure sorvegliare le spiagge delle tartarughe a Lampedusa. Gesti forse dettati dall’entusiasmo giovanile, ma che avevano una forza: cercare di dare un senso collettivo e di cittadinanza all’esistenza contribuendo a difendere la bellezza.

Tra i tanti “social” nei quali ci perdiamo quello che oggi più ci manca è il gesto della cittadinanza. A un posto che è classificato dai piacentini “luogo del cuore” non si può contrapporre l’indifferenza oppure una sola arida questione di proprietà.

Ci sono posti che, seppure privati, sono parte di un paesaggio, parte di tante storie di persone che lì hanno gettato uno sguardo, hanno scattato la foto, hanno ammirato il tramonto oppure hanno festeggiato un momento felice della loro vita. Le tante volte che quella terrazza ci ha ospitati ci ha svelato nuovi orizzonti in fondo nella pianura, oltre i nostri confini locali. Su quel palcoscenico unico non può scendere il sipario”.

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