QUOTIDIANITA'

Strana vita in questo XXI secolo

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Strana vita in questo XXI secolo. Una vita che per essere vera si deve svolgere in vetrina. E’ come girare un film della propria vita quotidiana seguendo le trame predefinite ad uso di un pubblico vario, sempre presente – la tecnologia lo permette – e pronto a rovesciarti addosso secchiate di sterco se esci dalla trama prevista.

Domanda: si è liberi di vivere secondo ragione o si vive in funzione di quello che poi condividerai cioè di quello che poi mostrerai in pubblico di te?

C’è da chiedersi che cosa resta della vita reale e soprattutto a chi interessa la tua vita reale fatta anche di pensieri, solitudine, angosce, mortificazioni, cambi di scenario non voluti… Non sono trame che piacciono agli spettatori della rete e quindi passano inosservate. Argomenti troppo evanescenti, interlocutori, grigi… indefiniti e difficili da metabolizzare.

Bucano lo schermo i dualismi opposti amore/odio; bruttezza/bellezza; disgrazia/fortuna. Le iperboli delle sensazioni se stai nel mezzo non ti fila nessuno. Sono problemi tuoi.. Si cambia pagina e si passa oltre. E ciascuno resta a cullare pensieri, angosce, mortificazioni, cambi di scenario non voluti in tutta solitudine. Del resto, seppure in moltitudine, si vive sempre “soli” (parlando di vita interiore s’intende).

Infatti la vita reale non ha spazio per il format. Non parliamo di quella interiore poi…

O invece ha spazio e si vive secondo format? Che sia davvero così? Visto che tante volte pur restando vigili per non cadere nella rete si finisce per inciampare nel comune sentire. Adeguarsi aiuta a uscire dall’angolo di se stessi.

Ogni stagione ha i modi di espressione che gli sono propri. Quella che stiamo vivendo non permette di capire fino in fondo quello che accade perché tutto sventola velocemente in modo roboante e poi passa nel dimenticatoio. Il paradosso della strana vita da XXI secolo è anche questo.

Navighiamo in un oceano di informazioni, di nozioni, di parole dette al vento e alla fine non conosciamo nulla da vicino. Siamo in una società informata? Preparata? Ognuno di noi al momento delle scelte ha con chiarezza davanti a se il percorso da seguire perché è quello che va bene per sé, coincide con la sua misura o non è invece condizionato dal chiacchiericcio di fondo nel quale siamo immersi che ci indirizza anche contro il nostro volere?

Siamo noi a decidere delle nostre vite oppure è la corrente che ci porta in giro illudendoci di esserne stati gli artefici? Sono certa che resterà un dilemma senza soluzione.

(In copertina Photo by Ryoji Iwata on Unsplash)

Antonella Lenti (info@antonellalenti.it)

secolo

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