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La sfida economica per l’Italia? Diventare virtuosi

Al web festival di Trento ospite il ministro Gualtieri restano aperti gli scenari economici ma il tema sottotraccia è recuperare il tempo sprecato con le riforme che facciano progredire le strozzature italiane
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La sfida economica per l’Italia? Diventare virtuosi

FOCUS SUL WEB FESTIVAL DI TRENTO (6) – Punto e a capo. Il Paese si è mosso bene nella prima fase dell’emergenza da Covid e ora si deve ripartire. Il punto in cui riemergono le “strozzature” del sistema Italia pre-Covid.

Di questo e di come superare le strozzature si è parlato nella rubrica Dialoghi con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e con l’economista Guido Tabellini sollecitati da Tito Boeri direttore scientifico del festival dell’Economia di Trento nella versione Web del festival “Economia ai tempi del Coronavirus” in corso da alcune settimane.

L’edizione web è propedeutica alla quindicesima edizione del Festival in presenza prevista dal 24 al 27 settembre dedicata al tema “Ambiente e Crescita”.

La sfida economica- Europa, eppur si muove

Alcune cose in questi tre mesi sono cambiate – ha esordito Tito Boeri – che ha parlato della caduta di un paio di tabù in Europa con il superamento del totem del debito e l’assunzione di una capacità fiscale autonoma per non tacere di una visione diversa su alcuni temi cruciali come l’immigrazione.

Cambiamenti che hanno investito tutti a cominciare dal salto verso una maggiore padronanza della tecnologia a tutti i livelli ora tante riunioni, anche quelle sindacali, si fanno attraverso le piattaforme digitali.

Nel corso degli incontri del web festival svolti sono emersi due elementi di fondo: da un lato il fatto che si sta affrontando una crisi determinata da circostanze esterne all’economia e dall’altra che, conclusa la fase della pandemia, le economie torneranno a funzionare… e l’interrogativo sarà come?

La sfida economica- Le nuove opportunità

Una situazione che pone di fronte varie opportunità che però devono essere colte. Come agire pertanto nella politica economica?

Sottolineando che l’Europa ha fatto cose “prima impensabili” il ministro Gualtieri ha parlato di quella attuale come di una fase di transizione in cui però già si guarda a quella successiva. E in quella successiva tassativo sarà cogliere le opportunità che sono offerte per superare le differenze strutturali tra i Paesi che devono essere superate.

Una questione non da poco recuperare il tempo perduto. Articolato il discorso del ministro che ha rimarcato “siamo impegnatissimi a capire come governare la fase due la questione dei consumi, il mondo del lavoro…” Ha citato un paio di numeri per indicare gli obiettivi cardine. Raddoppiare il tasso di crescita (attuale 0,8 sotto quella degli altri paesi)  e il tasso dell’occupazione e poi il tema degli investimenti pubblici da portare sopra il 3 per cento e la quota di ricerca e sviluppo sopra il 2%. Numeri che rappresentano leve e risorse per la composizione del bilancio pubblico capaci di orientare la crescita e l’innovazione. La seconda fonte sono le risorse europee che consentiranno di aumentare le risorse.

La sfida economica – Il valore pubblico del risparmio privato

Ma c’è anche un altro elemento che è stato sviluppato dal ministro. La mole del risparmio privato che dovrebbe essere canalizzato – ha spiegato – verso gli investimenti nella capitalizzazione delle imprese. Se l’elenco degli investimenti è in fase di definizione – ha segnalato il ministro – resta chiaro che gli obiettivi riguardano la tecnologia come “banda larga ovunque”, investimenti su sulla ricerca, sullo sviluppo e su temi specifici che riguardino filiere produttive protagoniste di economia circolare. Per quanto riguarda il Paese – ha poi sottolineato – abbiamo un problema con l’acciaio e con la produzione con un minor livello di emissioni. Alcuni temi strutturali da affrontare insieme al miglioramento della pubblica amministrazione.

Programmi ambizioni e le risorse comprenderanno anche il Mes? Ha domandato Boeri. Dilatoria la risposta del ministro che ha sottolineato come è necessario scegliere risorse che non eccedano nell’aggravio del debito pubblico. Il governo – la sua risposta – valuterà tutti gli strumenti s disposizione  non appena il negoziato sarà concluso.

La sfida economica- Il lavoro come non sarà più

Il professor Guido Tabellini ha messo l’accento sull’estrema incertezza sulla crisi e sulla sua durata. Quale choc sta vivendo la domanda e l’offerta in questo contesto? Si è chiesto. Questo elemento – ha spiegato – potrebbe non essere transitorio. Tutti noi abbiamo imparato nuove abitudini con questa crisi ed è probabile che cambi moltissimo la domanda e che quindi porti con sé anche il conseguente mutamento dell’offerta.

La sfida economica – Tanti lavori non torneranno più

Secondo uno studio compiuto negli stati uniti il 40% dei lavori che con il Covid sono scomparsi non ci saranno più anche una volta finita la crisi. Quali implicazioni induce? E quali cambiamenti sono necessari nel mondo del lavoro? E’ giusto proibire i licenziamenti? E che dire di facilitare i lavoratori verso i settori dove ci sono più opportunità? Ha rimarcato Boeri.

Come cambierà il lavoro e come si sposterà il capitale, è qui la sostanza delle cose – ha spiegato Gualtieri. Fra gli strumenti elencati la possibilità di incentivare anche i contratti a termine e per quelli indeterminati sostenerne fiscalmente la parte contributiva. Altro aspetto importante per accompagnare l’inevitabile riallocazione della forza lavoro, secondo Gualtieri, è quello della formazione. Non si può portare all’infinito né la cassa integrazione né il vincolo di non licenziamento – ha segnalato il ministro.

La sfida economica – Che fare coi debiti delle imprese

Altro tema sollevato il non irrilevante debito delle imprese.

Sulla ristrutturazione del debito delle imprese, Tabellini ha ricordato una proposta dell’economista francese Olivier Blanchard, che la scorsa settimana ha partecipato al Festival dell’Economia, emersa durante gli Stati Generali e sulla quale il ministro si è detto possibilista. L’idea sarebbe che i crediti delle imprese nei confronti dello Stato potrebbero essere trasformati in equity che lo Stato poi riscuoterà attraverso future imposte maggiorate. 

IL VIDEO CON LA CONVERSAZIONE CON IL MINISTRO GUALTIERI

I dialoghi al web festival di Trento

Info@antonellalenti.it

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