LETTURE

LETTURE – Il fascista corazzato

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PENSIERI PER VIAGGIARE IN ANNI DIFFICILI (25) – (Il secco e l’umido Jonathan Littel, – Einaudi) Il modello freudiano dell’Es, Io e Super Io, e quindi dell’Edipo, non è applicabile al fascista che non ha mai effettuato compiutamente la separazione dalla madre e non si è mai sostituito un Io nel senso freudiano del termine. Il fascista è il “non completamente nato”. Per comprenderlo bisogna far ricorso alla psicanalisi dell’infanzia.

Tuttavia il fascista non è uno psicopatico; ha effettuato una separazione parziale, è socialmente integrato, parla, scrive, agisce nel mondo, spesso efficacemente.

Purtroppo talvolta prende perfino il potere. Per riuscirci si è costruito, o fatto costruire – tramite l’addestramento, la disciplina, gli esercizi fisici – un Io esteriorizzato che si presenta come una corazza, un’armatura muscolare. Tale armatura trattiene nell’interiorità, a cui il fascista non ha accesso, tutte le pulsioni, le sue funzioni desideranti assolutamente informi perché incapaci di oggettivizzazione.

Ma questo Io-corazza non è mai perfettamente ermetico, anzi è fragile, resiste solo grazie ad aiuti esterni: la scuola, l’esercito, o perfino il carcere. Nei momenti di crisi si frantuma e il fascista rischia di essere travolto dalle sue stesse produzioni desideranti incontrollabili, dalla dissoluzione dei limiti personali. Per sopravvivere esteriorizza ciò che lo minaccia dall’interno.

Jonathan Littel, Il secco e l’umido – Einaudi

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