LENTI A CONTATTO

Il coraggio è delle donne. Il cammino di un anno dalla mostra del 2019

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr

Il coraggio è delle donne”. Il cammino di un anno. Sarà questo 8 marzo 2020  diverso   tutti gli eventi pubblici dedicato alla Giornata della donna verranno infatti annullati. È l’occasione per fare il punto, tutte e tutti insieme, seppure a distanza”.

Ecco questo è l’incipit del documento delle donne che hanno animato la mostra. Proseguirà più sotto dopo alcune mie brevi considerazioni e ringraziamenti per aver potuto far parte di questa esperienza.

PRIMA UNA MA BREVE LETTERA ALLE DONNE.

Non ci saranno manifestazioni incontri pubblici per l’8 marzo 2020. Il Venti-Venti è un anno che ci sta dando del filo da torcere. I rischi di contagio, la paura che dilaghi e che quindi vadano in tilt le strutture sanitarie che ci devono curare, spinge all’isolamento alla “sospensione” delle relazioni sociali anche quelle vitali, ricche, formative come quelle che si sono innescate tra le donne protagoniste della mostra “Il coraggio è delle donne”.

Isolati per non ammalarsi e per non “ammazzare” un sistema sanitario che non reggerebbe con la pressione di numeri eccessivi. Sarebbe interessante a questo punto dibattere – anche a distanza, perché no – sulle politiche sanitarie degli ultimi 25-30 anni che ci hanno portato a temere di non poter avere sufficienti posti di terapia intensiva se il contagio si allargasse, ma questo è un altro argomento.

Ora voglio presentare qui il documento scritto dalle donne che sono state protagoniste di quella nostra intitolata “Il coraggio è delle donne” e che ha viaggiato in tutte le stagioni in diverse località della provincia grandi e piccole.

Mostra apprezzata e incoraggiata perché ha avuto il pregio di mettere in risalto le donne in tutto il loro essere. Come sono le donne della porta accanto, le nostre colleghe di lavoro, le nostre amiche, le nostre conoscenti, quelle che incontriamo al supermercato e di cui non sappiamo nulla ma che nascondono in sé uno scrigno di storie, di passioni di emozioni di scelte forti e importanti per sé e per gli altri. Donne che hanno alle spalle una carriera consolidata e donne normali che resistono e insistono ad affermare la loro unicità nei campi più diversi. Direte ehhh! ma quante donne ci sono che potrebbero appartenere a questo mondo di normale coraggio quotidiano.

E’ vero sono la maggior parte. Ma va dato atto a Giovanna Palladini (è stata l’ideatrice dell’iniziativa) di aver aperto un varco e di aver iniziato a mettere i riflettori su donne normali giovani, meno giovani, anziane e che nella loro diversità e creatività ci rappresentano tutte.

Ogni volto una storia, tanti volti le nostre storie.

Il senso della mostra non va ricercato nel protagonismo delle donne ritratte, ma nelle esperienze di cui sono portatrici in cui tutte noi possiamo identificarci.

Quella mostra è stata un’operazione culturale importante e questo è testimoniato dal fatto che per un anno ha tenuto accesi i riflettori su di sé. Un’operazione culturale e di affermazione di un’identità femminile forte, positiva, emotiva e umana.

E tutti sappiamo quanto ci sia bisogno di umanità, di esperienze diverse condizione necessaria per imparare a vivere, a convivere insieme. LA DIFFERENZA, non ce le scordiamo, è un valore per la democrazia e che questo valore abbia visto protagoniste le donne è qualcosa che mi rende orgogliosa.

Aver partecipato a questo progetto seppure marginalmente mi ha reso felice. Grazie a tutte. Grazie a Giovanna e a Serena

Antonella Lenti

_____________________________________________________

la lettera dell’8 marzo: progetto per il futuro all’insegna della parola chiave “rispetto”

“Era il 9 marzo 2019 quando fu inaugurata la mostra fotografica itinerante “Il coraggio è delle donne”, nel capannone intitolato a “Rita Adria” a Ponte Trebbia di Calendasco.

Un luogo simbolico, ma anche molto reale, frutto di un processo di riqualificazione che ha mosso giovani, apprendisti muratori, amministratori pubblici, l’associazione Libera ed è sembrato il luogo ideale dove affermare un valore, senza enfasi, ma con determinazione. Ma facciamo un passo indietro: dietro la mostra c’è un’idea nata da Giovanna Palladini e dal suo modo di pensare, un modo concreto e sognatore al tempo stesso.

Aveva contattato e convinto un gruppo di donne, a farsi fotografare per testimoniare il loro coraggio e lanciare un messaggio positivo a tutte le donne attraverso le loro storie. Ciascuna, a modo suo, si è sentita un po’ a disagio a rappresentare il coraggio:

Siamo persone che lavorano, che semplicemente fanno la propria parte nel mondo.

Forse nel gruppo qualcuna spicca per l’originalità delle sue scelte, ma in generale siamo persone normali, impegnate a vivere fino in fondo la propria responsabilità di cittadine di questo tempo, là dove la vita le ha portate. Sta di fatto che grazie al garbo di una fotografa come Serena Groppelli tutte ci siamo sottoposte alla foto.

Serena è venuta a ritrarci nel nostro ambiente di vita e di lavoro, convincendoci che lo sforzo di farci fotografare valeva bene il messaggio dell’iniziativa: dire, attraverso noi, di tutte le donne che lavorano, curano, costruiscono, lottano, credono, si impegnano, affrontano, pensano, gioiscono, soffrono. Siamo noi, ma dietro di noi ci sono tante altre donne, giovani, adulte, anziane.

Con umiltà le abbiamo volute rappresentare

Antonella Lenti ha aggiunto alle foto brevi didascalie per sintetizzare il messaggio delle donne in mostra. Il senso dell’iniziativa è stato colto oltre ogni aspettativa: la mostra ha iniziato a girare per la provincia e ad arricchirsi di nuove storie e nuove foto. Quando una cosa funziona lo capisci dalla vitalità che non si spegne, dalla sua forza generativa.

Ed è passato un anno: siamo giunti a un nuovo 8 marzo. In questi mesi abbiamo visto accadere cose nuove, ma abbiamo visto ripetersi ancora, per l’ennesima volta, tante cose vecchie, brutte, insopportabili, incomprensibili.

Pensiamo a un lungo elenco di episodi, alcuni dei quali davvero tragici, segnati dalla violenza, anche qui, vicino a noi, nella nostra provincia.Rimaniamo in silenzio, attonite davanti alla violenza che lacera le relazioni e uccide, alla difficoltà di accettare la libertà dei sentimenti, alla incapacità di nominare questi fatti con parole appropriate.

Per questo a un anno dalla prima mostra scriviamo questa lettera, con un po’ di soddisfazione, perché le cose positive vanno tirate fuori, vanno valorizzate, ma anche con la tristezza nel cuore per tutto quello che ancora non cambia.

Siamo consapevoli che c’è ancora tanta strada da fare, tante storie da raccontare, mille modi per dire ancora che è insensata la discriminazione, è inconcepibile il rapporto violento, non si possono più ascoltare parole sessiste, né ancorarsi a stereotipi di genere.

Un gruppo di studenti al termine di un percorso critico sulla differenza di genere ha chiesto di andare avanti e di lavorare su una parola chiave: RISPETTO

E’ un compito a cui non possiamo sottrarci. Il nostro coraggio guarda avanti e diventa un appello: abbiamo bisogno di rispetto, nelle case, nella scuola, nel lavoro, nella chiesa, nella cultura, nella comunicazione, nel carcere, nelle associazioni, nello spettacolo, nel banale giorno per giorno in cui si snoda la storia di ciascuno e ciascuna di noi. Facciamo rete su questo, anche attraverso la stampa. Facciamo cultura. Adesso. Noi ci siamo! 

LE FIRMATARIE DELLA LETTERA:

Laura Bocciarelli Vice presidente CS Volontariato Emilia, Giovanna Palladini, ideatrice e curatrice della mostra “Il coraggio delle donne”, Serena Groppelli fotografa, Antonella Lenti giornalista e blogger, Donatella Scardi presidente Centro antiviolenza Piacenza- Associazione La città delle donne, Itala Orlando direttrice Associazione La Ricerca, Maria Angela Spezia imprenditrice, Paola Rossi, presidente Consiglio di zona Coop Alleanza 3.0, Antonella Liotti, presidente di ibera, Claudia Ferrari musicologa freelance e sindaco di Sarmato, Elena Marsiglia, presidente Cooperativa di comunità Isola dei Tre ponti di Isola Serafini, Angela Magnani, referente cucina regionale Protezione civile associazione nazionale alpini (ANA), Alessandra Salento insegnante, Silvia Lupi imprenditrice agricola, Adele Boncordo vice presidente Associazione Nuovi viaggiatori, Anna Leonida socia fondatrice Associazione nuovi viaggiatori, Gloria Sali direttrice circolo sportivo, Claudia Razza medico.

A chi fosse sfuggita la mostra “Il coraggio è delle donne” è qui

E anche qui

Presentazione al centro di lettura della Besurica la scorsa estate

COMMENTA SUL BLOG INVIANDO UNA MAIL A

info@antonellalenti.it

Lascia un commento