LENTI A CONTATTO

Il voto in Emilia Romagna un punto di partenza, altrimenti…

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LENTI A CONTATTO – TERZO MILLENNIO: QUALE POLITICA… Voto, molte considerazioni da trarre. Ci provo nel mio piccolo. Ci sono due parti di una stessa mela su cui occorre fermarsi per trarre alcune considerazioni che siano anche d’insegnamento dopo la campagna elettorale, soprattutto quella in Emilia Romagna. Se da un’azione umana non si traggono insegnamenti se ne vanifica il significato e tutto ciò che aveva in sé.

Le parti della mela sono da un lato le sorti partitiche della forza di riferimento del centro sinistra il Pd che ha in animo propositi di scioglimento per rifondarsi. E questo è un punto non autonomo dall’altro pezzo della mela: i contenuti, il nutrimento per una politica che un centrosinistra moderno dovrebbe avere e che ancora non si vede.

Il frutto completo, la mela-centrosinistra per crescere, diventare succoso e alimentare deve diventare completo. Altrimenti frutto non è. E’ solo un tentativo sprecato. Caduto miseramente sotto l’albero.

Ma non è tutto. In queste settimane è successo altro. Nel mezzo delle due mele si è inserito un “convitato” attivo e determinante per il risultato delle elezioni di domenica 26 gennaio. Il convitato è il movimento delle sardine che per la loro comparsa repentina ha lasciato tutti di stucco come fosse la comparsa di un bruco nella mela. Un bruco benefico che ha contribuito sicuramente a svegliare quanti, appagati del proprio “personale” hanno dismesso, negli ultimi anni, di occuparsi del collettivo facendo della politica, quella sentita, quella creata attraverso le idee e gli obiettivi di progresso di tutti solo un grumo di cui fare a meno. O peggio una scalinata per ascendere al potere e gestirlo per se stessi.

Tanti da sinistra hanno pensato di lasciarsi alle spalle la politica:

“Cosa serve la politica se tanto si basta a se stessi?”

Non è stato forse questo il ragionamento di tanti? Un ragionamento radicato, sedimentato, convinto che pian piano ha fatto il paio con altro atteggiamento contrario che si è fatto largo in vari settori sociali e sposato dalla destra e ancora più forte e dirompente che è riassumibile in questo modo:

“Dalli a tutti e svoltiamo una buona volta”.“Pardon, ma svoltare dove?” “Non si sa, ma svoltiamo”.

In una parola gli uni e gli altri ammassati attorno a uno stesso moto spontaneo: il trionfo dell’individualismo svincolato da qualsiasi considerazione di carattere sociale (“la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro” chi se lo ricorda più?).

Chi per difendere la propria pace personale, chi per dare la scalata alla torre e buttar giù gli avversari. E quindi via a costruire arene (anche mediatiche) come fossimo ritornati agli antichi romani e con l’ansia il desiderio di veder scorrere il sangue dei nemici… Un clima irrespirabile reso tossico dai miasmi di tante farneticazioni raccontate come verità, come verbo di libertà.

Quale libertà? Bella domanda inascoltata.

Poi è arrivato quel bruco nella mela. Bruco – benefico quanto inatteso – che ha come punzecchiato gli animi di uomini e donne talpa consapevolmente rinchiusi nelle loro tane lontane dai giochi di sangue dal sapore metallico, aspro e tossico e li ha fatti venire allo scoperto.

Li ha portati fuori dove sì l’aria è un tantino irrespirabile (non solo per le polveri sottili) ma è anche velata di freschezza, di confronto, di umanità che si parla, si stringe la mano e si accorge di aver perso molto tempo nel tronfio appagamento del proprio vivere, ed aver ignorato lo strabordare dell’indigestione di ostilità, dello sguardo cagnesco verso chi ti sta vicino…

Non di arene di sangue c’è bisogno ma di spazi di ragionamento e di riflessione che sono andati perduti nell’ubriacatura social secondo cui per esprimere un pensiero complesso e completo possono bastare frasette da 143 battute.

Sintesi, sintesi ragazzi altrimenti la gente non capisce. Capire però è difficile, ci vuole pazienza, ci vuole impegno e ci vuole la determinazione a farlo.

Le sardine hanno mosso le piazze utilizzando i social come strumento ma non come fine. Le persone vere, fisiche, sono uscite dalle case e si sono guardate negli occhi e su quelle piazze dell’Emilia Romagna hanno ripreso un filo spezzato quello di rimettere insieme (forse) una relazione umana di carne, calore, incazzature (non possono mancare mai).

Ma sarà vera gloria? Se non insegna nulla non sarà vera gloria.

E saremo punto e a capo. E’ questo l’impegno gravoso tracciato con quel risultato in Emilia Romagna. Ma il peggio sarebbe fingere di non capire e accontentarsi della coppa di champagne dei festeggiamenti. C’è ben altro!

info@antonellalenti.it

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