LENTI A CONTATTO

Musica e parole struggenti per riempire il vuoto agghiacciante del borgo di Amatrice

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LENTI A CONTATTO: QUADRANTE SULLA REALTA’ – Ho ricevuto da un cittadino di Amatrice, il signor Camillo Berardi la segnalazione un’iniziativa tesa a sostenere quella zona colpita fortemente dal terremoto e che ancora a distanza di quattro anni non mostra segni di ripresa. Ritengo giusto utilizzare le sue parole e la musica che le accompagna.

Il signor Berardi mi ha inviato infatti il link di una “Una melodia dolce e malinconica riempie il vuoto agghiacciante del borgo di Amatrice” e così la descrive

  “Nel 4° anno dopo il sisma, del paese non è rimasto nulla e la ricostruzione è ancora al palo. Il borgo (l’ex borgo) è dominato dal vuoto e dal silenzio agghiaccianti, circondato e vegliato dai monti maestosi. E’ pur vero che se non ci fossero i terremoti le montagne non esisterebbero, essendone gli unici artefici.

Nel silenzio tombale e raccapricciante del borgo polverizzato, aleggia soltanto la melodia del canto “Matrix Pulcherrima”, permeata di struggente malinconia, composta di due figli di questa terra: Camillo Berardi (musicista) e Concetta Persico (scrittrice).

Il componimento, dolce e malinconico a un tempo, è un grido di dolore senza speranza, ma anche una carezza per le anime ferite e svuotate dal sisma. Espresso nel vernacolo dell’Alta Sabina, voce dialettale che ne esalta l’efficacia popolare, arriva dritto al cuore, avvolgendolo e travolgendolo.

Ecco il video, con l’esecuzione del brano cantato da Mara Vittori, che è stato realizzato con alcune immagini d’arte di Amatrice: gli affreschi quattrocenteschi che adornavano le chiese del borgo appenninico: 

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