LENTI A CONTATTO

Alternativa per Piacenza 2022, la nave è salpata… I giovani protagonisti del varo. Sarà vera svolta?

Si è presentato il laboratorio politico che da mesi sta lavorando per stendere un programma per le amministrative 2022. “Uscirà da qui anche la candidata o il candidato sindaco”
Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr

Alternativa per Piacenza, la nave è salpata… I giovani protagonisti del varo. Sarà vera svolta? “Costruire ponti che collegano, non muri che separano”. Passa di qui il percorso per raggiungere la “destinazione futuro” di Alternativa per Piacenza, il raggruppamento di centro sinistra che ha presentato domenica il manifesto d’intenti. Primo passo a cui seguirà un programma e un candidato/a sindaco che uscirà dal laboratorio politico decine di persone lavorano da mesi con l’obiettivo di costruire nelle cose e nei programmi un progetto politico alternativo diventato poi il nome dello stesso gruppo.

alternativa

Se l’occasione per la presentazione pubblica è stata la presenza a Piacenza dello scrittore Gianrico Carofiglio (entrato nelle Agorà lanciate da Enrico Letta) intervistato da Mattia Motta, il cuore della conferenza al teatro Gioia è stata senza dubbio un’altra: mettere in chiaro che il campo del centrosinistra è al lavoro per elaborare un programma e per discutere il nome del candidato o della candidata. Come dire della candidatura per le prossime amministrative “è in questo perimetro che se ne parlerà non altrove”.

Quanto alla serata “politica” due le rilevanti novità in evidenza sotto i riflettori del palcoscenico del piccolo teatro.

La prima sembra importante ed è che le redini della prima uscita pubblica dopo dieci mesi di lavoro e di incontri (in gran parte fatti online per le note restrizioni causa pandemia) sono state affidate a due giovanissimi che hanno lavorato e lavorano nel laboratorio programmatico: Francesco Lo Parco e Costanza De Poli.

L’auspicio è che non sia stata solo una scelta formale ma la declinazione concreta di quella dichiarazione d’intenti che apre il documento e che indica la direzione “destinazione futuro”, così è stato scritto. E del futuro i giovani saranno i principali interpreti. Chi altri se no?

In un passo del documento lo si esplicita “Siamo impegnati a incentrare la riflessione programmatica per la Piacenza futura sul diritto- dovere dei giovani a una vita libera e piena, in dignità e responsabilità, oggi, non in un domani che non arriva mai. La vera emergenza italiana nell’Europa odierna è la chiusura di fatto nei confronti delle giovani generazioni. Una nuovasperanza– è scritto nel documento letto da Costanza De Poli – può camminare solo con l’intelligenza critica e la passione delle giovani e dei giovani piacentini, nelle cui mani è il futuro della città”.

E va dato atto che non è usuale (almeno negli ultimi anni) vedere calcare la scena politica locale giovani generazioni che si vogliono affacciare alla politica non da spettatori, da semplici comprimari o comparse, ma da protagonisti. C’è da chiedersi se sarà una vera svolta, ma questo lo si vedrà.

L’altro elemento di novità è il metodo con cui si vuole costruire il progetto politico da proporre alle amministrative del prossimo anno. Anche questo piuttosto inedito, almeno in questa forma. Lo ha sottolineato nella breve presentazione Francesco Lo Parco parlando del progetto di ApP come di un percorso davvero civico e dove i contenuti hanno sopravanzato le provenienze politiche dei singoli.

Quella di Piacenza è una realtà da cambiare e da cui svoltare – come dichiarato nel manifesto ideale – pertanto si è deciso di farlo seguendo il percorso più semplice: farlo. Per spiegarlo è stata utilizzata la citazione dal poeta Robert Frost “Il miglior modo per venirne fuori è saltarci dentro”. A una prima osservazione tante persone hanno deciso di farlo con l’idea “non di schierarsi contro ma di costruire su basi comuni”. Per i contenuti e anche per il candidato sindaco. Un messaggio chiaro e netto: “anche la candidatura dovrà passare da qui, da un percorso condiviso”.

Ora a mesi dall’approdo la “nave” è salpata e il varo non ha mostrato falle. Ma è ancora presto saranno la navigazione, i prossimi “porti”, le mareggiate che si incontreranno certamente sul terreno piacentino a misurarne la solidità e la compattezza strutturale e a verificare quanto del sentire ideale sarà declinato nel concreto. E’ questa l’impressione ricavata dalla serata di domenica partecipata forse anche oltre le aspettative.

Una nave attorno a cui in tanti hanno lavorato in un cantiere programmatico per radiografare Piacenza, capire i suoi contorni, inquadrare le debolezze e identificare le potenzialità da tradurre in un programma elettorale che condurrà alle amministrative del 2022. Obiettivo ambizioso – forse più dei contenuti programmatici – lanciare un centrosinistra unito che non “nega le differenze ma che anzi – come si è capito dai messaggi lanciati da ApP – vuole spingere per valorizzarle come arricchimento”. Per il centro sinistra è sempre stata questa la sfida più difficile da sostenere. Come difficile sarà quella necessaria per la “tenuta” della compattezza esibita al Gioia.

Questa volta, a differenza delle precedenti, c’è un vincolo in più. Da un lato come si diceva la presenza di giovani che non sono l’emanazione jr di partiti politici strutturati, ma giovani cittadini che hanno deciso di mettersi alla prova e dall’altro il manifesto in cui quell’impegnativa frase dell’incipit”…accomunati dall’inclinazione a costruire ponti che collegano, non muri che separano” dovrà essere un mantra da non dimenticare mai.

alternativa

Antonella Lenti (info@antonellalenti.it)

alternativa
Il documento ideale con cui si è presentata Alternativa per Piacenza

Lascia un commento