LETTURE

LETTURE – Circoncisione e salvezza

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PENSIERI PER VIAGGIARE IN TEMPI DIFFICILI 10- Mosé partì da Madian verso l’Egitto, con la moglie Seforah e il figlio Gershom. Si fermarono in un accampamento e lì Jahvé “tentò di ucciderlo”. Ma Seforah afferrò Gershom e con una selce tagliente, d’improvviso, lo circoncise. Poi gettò il brandello di prepuzio sanguinante sui testicoli di Mosé e disse: “Ora sei il mio sposo di sangue”. Subito dopo, Javhé “lo lasciò”: lasciò vivere Mosé.

Perché Jahvé volle uccidere Mosé, dopo avergli parlato dal roveto ardente e avergli rivelato la sua missione di salvezza? Perché desistette dopo che Seforah ebbe tagliato il prepuzio del figlio? Come poteva Seforah sapere che cosa fare per impedire l’uccisione di Mosé? Perché il prepuzio sanguinante del figlio toccò i genitali del padre e in quell’istante si chiuse la scena?

E’ l’episodio più enigmatico di tutto l’Esodo. Ma un tratto spicca ed è indubitabile: c’è un tentativo di uccisione e una circoncisione che sventa quel tentativo. Ed è l’unico modo per sventarlo. Così viene allo scoperto il nesso profondo e segreto tra uccisione e circoncisione. Se non c’è sangue versato, se non agisce il principio della parte per il tutto – il prepuzio è l’unica parte del corpo maschile che può essere asportata senza mutilazione -, incombe comunque l’uccisione. Gli eletti sono sempre anche gli scampati.

Roberto Calasso, Il libro di tutti i libri – Adelphi

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