LETTURE

C’era un tempo in cui la poesia…

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Ho ritrovato questi scritti che avevo pubblicato nel febbraio 2008 nella mia prima avventura con un blog. Così mi presentavo: buongiorno, qui comincia un’avventura di scrittura che riprendo dopo anni di rinuncia all’autoanalisi grafologica troppo impegnata a scrivere d’altro e in cui spesso stenti a ritrovarti. Non so dire se di questo c’era proprio bisogno visto che la bloggermania imperversa. Ma è il mezzo più veloce e meno costoso per condividere con altri un pensiero scritto. Dato che è morta per sempre la vecchia e cara corrispondenza epistolare.
Vediamo che cosa verrà fuori. ciao a presto. Ecco gli scritti elaborati nei primi anni 2000. Anni di passaggio come lo sono quelli attuali seppure intessuti di meno entusiasmo….

RACCONTO

Dentro le parole
la vita ha il suo riassunto
Conto le parole per comunicarti la mia vita
Distratta pulce
Sulla tua pelle
Ballonzola e scappa
Alla prima battaglia

NOTTE DI LUCE

Inforca la notte
Veloce
spinta dalla luce
Silenzio tombale
un fulmine rischiara la strada
Ma è la notte che si spegne

SIC!

Spavento e tormento
Dell’uomo il rimpianto
Martello insistente
Che sfugge alla mente
Un volto scuro e severo
Come orma recisa
Non apri i tuoi occhi
Non stringi la bocca
Non copri il mio spirito dei tuoi desideri
Spaventa il tormento
che sia più di un momento

SCONFITTA

Piangi nel piatto
Della sconfitta
La culla del mondo hai perduta
Senti freddo e cerchi riparo
Negli occhi spigolosi di un gatto
Nell’angolo buio della notte
Il pianto affanna e inganna
E rincorre la sconfitta

LA VIA

nella via porto con me muscoli affaticati
celano il segreto.
Ammaestrati.
Delle forti mani
L’impronta di ogni stretta
richiamano
Ad ogni passo
Nitida e reale

RIFUGIO

come un rifugio accogliente
generoso e sapiente
coltivo nella mente
uno spazio illimitato
dell’infido ambiente
ripudio il gelido sospiro

IGNORO

ignoro il futuro
non conosco il passato
ingurgito
il presente

sabato 9 febbraio 2008

NOTTE

torna la notte
e porta l’angoscia
fanfara rombante
si impone
il silenzio
irrompe sulla scena
di un tenero
racconto

RICORDO

non mi lascia
non mi abbandona
vive con me
compagno delle solitudini
e mi sbeffeggia

SONNO

luccica dietro agli occhi che si fan
pesanti
incantatore dell’anima
intimo angolo
di sereno
dove tutto corre
senza freno

SOLDATO

stropicciata pelle perlata
sofferente carne bruciata
immobile
esanime
corpo stupido e insaziabile
getta via ogni arroganza

ti han steso
ti ha maciullato
in pezzi sei andato

SU LA TESTA

scappa
non fermarti
cerca il tuo infinito
su la testa
dal torpore
su la testa dal dolore
scappa
non fermarti
cerca il tuo infinito
nel tuo nulla

PELLE NERA

preghi dopo il tramonto
il tuo dio
che mai è risorto
la testa sulle ginocchia s’alza
lancia un grido
le braccia stanche
cercano il riposo
il giorno ormai muore
e trova nell’orizzonte un altro tramonto

GUERRA

ancora crepitano gli odii
ancora scalpitano gli avidi
terre lontane
s’infiammano
di rabbia
e di
vendetta

IL QUOTIDIANO

Dita distese su una tastiera
Colori soffusi
rumori arcani
Stringi il sentire di gente comune
in quattro battute senza valore
quotidiano di carta
corpo vivente dal veloce destino

MAESTRO

Maestro cupo misterioso
senti incedere maestoso il passo
Incontri
per strada amici per caso
entri nel gioco maestro maestoso
tiri le fila
senza riposo
ordini e domini
un piccolo mondo
di sogni e carezze
annegati negli anni
Universo riverso
su un piatto d’argento
ti porge un domani
che già stringi nelle mani

LA STORIA

Fette di storia
antica sapienza
coltiva
Spegni i contorni
sull’aspra salita
sordi e fugaci
si fanno
i pensieri distorti
nel mezzo dei sentieri

PACE

Canti la pace
promuovi la guerra
Stato negletto
senza rispetto
le viscere del mondo
t’implorano
dal profondo

PROGRESSO

Rotaie
aeroporti giochi di strade
progresso di gente
non porta a niente
scavi e distruggi interi villaggi
Sorregge il destino
del petrolio l’odore
scavi
distruggi sull’orlo di un pozzo
il mondo conduci
sulla riva di un fosso

sabato 9 febbraio 2008

IL MONDO PERFETTO

Che dire del mondo
se vai a fondo
Basta concetti
Basta sospetti
L’incedere piano
di un credo lontano
alza il sipario
su un mondo perfetto
che di un sogno
è
solo il soggetto

NEWS

Dalle 10 alle 10 a caccia di news
morti ammazzati rapine sgozzati
E’ questo il bottino di un giorno proficuo
Distorci il reale salendo le scale di una scena
che crei per lui lettore padrone
affamato di storie
più tristi e cattive
più s’alza il profitto
sete di sangue e di vite piccanti
alzano il tiro nel giro mattutino

AL GIORNALE

Vicini di banco
senza passione
il giornale si forma sotto pressione
Pagine e pagine
ritraggono il mondo
uomini e donne
s’affannano e strepitano
corrono in fretta
e bruciano il giorno

Photo by Trust “Tru” Katsande on Unsplash

info@antonellalenti.it

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