LENTI A CONTATTO

Qualcuno conosce un avvocato che governi il Popolo?

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LENTI A CONTATTO, TERZO MILLENNIO: QUALE POLITICA – Avvocato del popolo uno, Conte. Avvocato del popolo due, Conte. Stesso avvocato popoli diversi. Conte fu chiamato nel 2018 a rappresentare due popoli diversi e per interpretarne le istanze. Non era un politico, non era mai stato inquilino della politica, era avvocato e si apprestava a rappresentare – da professionista della legge – quella somma di due popoli diversi.

Allora quell’espressione fece un po’ sorridere.

Oggi Conte torna di nuovo nelle stesse stanze con un incarico in tasca. Stavolta non parla di sé come avvocato ritemprato e rafforzato dall’esperienza dopo un anno trascorso a svolgere un ruolo politico. Quell’espressione che ammiccava al popolo con il desiderio di esserne l’avvocato nei fatti può dirsi morta sul nascere. Del resto è naturale visto che a un presidente del consiglio non si chiede di essere l’avvocato di nessuno, non si chiede di sposare cause. A un presidente del consiglio si chiede di portare avanti scelte che possano aiutare tutti a superare difficoltà, problemi, speranze, desideri e propositi che sono il bagaglio personale dei cittadini. Cittadini, non popolo.

Oggi, un anno dopo la comparsa di un “avvocato del popolo” figura retorica della politica, viene da chiedersi quali differenze possano esserci con le vicende dello scorso anno. Si contano sulle dita di una mano. Il “contratto di governo” si fa “programma di governo” (differenza sostanziale, così dovrebbe); i Cinque stelle restano perno dell’alleanza che cambia: esce Lega entra il Pd. Per il resto i rumors, le indiscrezioni di stampa che si apprendono copiose, catapultano in una strana dimensione ed è come vivere in una ansiogena irrealtà.

Conte non si definisce avvocato del popolo tuttavia tende a mostrarsi come esterno, come “chiamato”, interpretando il senso letterale del suo essere, appunto, avvocato. Tuttavia sembra volersi mantenere esterno. Rispetto a cosa? Al Pd, al governo se mai verrà, alla Lega, ai 5Stelle che l’hanno proposto? Nulla di tutto questo siamo nell’era del post: niente schemi di destra né di sinistra. Nulla, spazzato via tutto come fosse passato uno tsunami. Resta solo il Popolo. Anzi il Bene del popolo.

Viene dunque da pensare che quell’impegno preso lo scorso anno di fronte a tutti (Sarò l’avvocato del popolo) mantenga ancora oggi una sua vitalità, una sua veridicità.

E tutto si spiega con questa parola magica: popolo. Così detta evoca un’entità indistinta, incolore, magma respirante, lavorante, studiante… figlio di n.n. Un popolo-massa utile a dare spessore a chi da quel popolo si è staccato “pro tempore” per aiutare la massa ignara a camminare compatta verso il traguardo. Diverso a seconda dell’ottica da cui si guarda, ma sempre traguardo.

E pensare che certi illusi/e hanno creduto che vivere fosse costruire una realtà variegata, multipla fatta di diversità, di specificità, fatta di individui con ciascuno un proprio specifico sentire; perfino in natura la biodiversità è garanzia di ricchezza. Popolo espressione ciclicamente ricorrente.

Nella storia il popolo è stato “bue” vale a dire incapace di cogliere il nostro alto profilo; il popolo è stato “guerriero” quando spinto alla battaglia ha conquistato lo spazio agognato; il popolo è stato “schiavo” quando è stato necessario pescare in una moltitudine di persone senza volto per costruire ricchezze e potere; il popolo è stato anche “saggio” quando ha avuto il coraggio di scegliere (quello che piace a noi) oppure “coglione” (quando ha fatto la scelta opposta)… Le tante facce del popolo. Popolo: tutto e niente insieme ma tutto si fa in nome del popolo. Quindi di tutti, quindi di ciascuno. Uno, nessuno, centomila un milione di senza volto. Popolo.

In fondo il popolo è variopinto. Il popolo è costituito da varie correnti di pensiero. Sono gialli, sono rossi, sono verdi sono blu tutti i colori insieme e via via dando spazio alla fantasia.

E il popolo ha dei diritti da difendere, sostenere, rappresentare e un avvocato fa all’uopo. Avvocato del popolo. Oggi come ieri il presidente del consiglio incaricato non snatura la sua logica. Del resto ogni avvocato chiamato per svolgere una funzione professionale non snatura la sua missione. E’ chiamato a portare a termine un compito. Sposa quel compito come suo e lo sostiene, lo rappresenta e spinge per un risultato positivo per la parte che oggi rappresenta. Anche in politica che senso ha farsi tante domande quando il tutto e il suo contrario hanno la stessa spinta uguale e contraria che garantiscono il galleggiamento? Perché mandarsi in crisi con tanti interrogativi e con la solita, stantia ricerca di una coerenza? Cose d’altri tempi che avevano bisogno di riflessione, di ore perse a discutere, di chiarimenti… che te ne fai oggi quando nello spazio di un secondo il clima può cambiare, svoltare e precipitare?

info@antonellalenti.it

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