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Corona virus: positiva 82enne lodigiana ricoverata a Piacenza

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ALL’Ospedale di Piacenza perché positiva al Corona virus una signora 82enne residente a Codogno, in Lombardia. Negativo il test su un paziente ricoverato in Medicina d’urgenza. In attesa i tamponi su altre due persone, tra cui l’infermiere piacentino del triage dell’ospedale di Codogno ricoverato questa notte. Venturi: “Al momento nessun residente in Emilia-Romagna positivo. Monitoraggio continuo da parte del sistema sanitario regionale” Già dimessi i pazienti il cui test non ha evidenziato la presenza del virus. Negative anche nonna, figlia e nipotino. A mezzogiorno il punto della situazione in Prefettura a Piacenza  (Aggiornamento sulla situazione Coronavirus in Emilia Romagna. Fonte Agenzia d’informazione regionale. Sabato 22 febbraio 2020)

L’ARTICOLO

Bologna – All’ospedale di Piacenza è risultata positiva al tampone per accertare la presenza del Coronavirus una signora 82enne, residente in uno dei Comuni lombardi particolarmente colpiti dal virus, Codogno.

La signora lombarda si era recata ieri presso l’ospedale piacentino, ed è stata ricoverata nel Reparto Malattie infettive. Immediatamente, da parte dell’ospedale piacentino, sono partiti tutti i controlli interni.

Negativo, invece, il test effettuato su un altro paziente, mentre si è in attesa degli esiti di altri due tamponi, tra i quali quello relativo all’infermiere piacentino che lavora al triage dell’ospedale di Codogno, che ha avuto contatto diretto con il paziente 1, accompagnato nella notte in ospedale a Piacenza per febbre e tosse.

“Abbiamo ricoverato ieri la signora lombarda risultata positiva al tampone- ha detto Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute- e si stanno praticando tutte le cure del caso. Confermo che al momento non vi sono emiliano-romagnoli colpiti dal virus, e tutto il sistema sanitario regionale è attivo per monitorare l’evolversi della situazione, pronto ad intervenire in caso di necessità ulteriori”.

“Vorrei ricordare- conclude Venturi- che chi presenta una sintomatologia riconducibile al coronavirus non si rechi ai Pronto Soccorso degli ospedali e negli ambulatori dei medici di famiglia, ma prenda contatti con il proprio medico di famiglia e, se non vi fosse questa possibilità, chiami il 118, oppure – per i cittadini piacentini – chiami il numero dedicato 0523 317979, stasera e domani con orario prolungato 8.00/20.00”.

Dopo la notizia, diffusa nella tarda serata di ieri, della negatività del tampone relativo alla paziente ricoverata ieri nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza, collega del primo paziente risultato positivo e già dimessa, oggi c’è la conferma della negatività di altri tre tamponi relativi ad una famiglia piacentina, residente in città (nonna, madre e bambino), dimessi stanotte.

Aggiornamento a ieri pomeriggio 21 febbraio 2020

È risultata negativa al Coronavirus la paziente ricoverata ieri mattina nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza, collega del primo paziente risultato positivo, dipendente dell’Unilever di Lodi (Mi).  La paziente è una collega all’Unilever di Lodi del primo paziente diagnosticato. Resta in isolamento domiciliare volontario l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il primo paziente al Pronto soccorso di Codogno (Lodi). Attivati i protocolli ministeriali per le due aziende coinvolte: Unilever in capo alla Regione Lombardia, Mae alla Regione Emilia-Romagna. Pieno raccordo tra ministero, Regioni e Aziende sanitarie per la gestione della situazion

Il tampone, analizzato presso il laboratorio di riferimento regionale del Sant’Orsola di Bologna, ha confermato infatti che la donna non ha contratto il virus.

È il secondo test negativo dopo quello del dipendente della Mae spa di Fiorenzuola d’Arda (Pc), attualmente isolato all’ospedale Sacco di Milano. Nonostante l’esito negativo che attesta l’assenza di infettività, secondo il principio della massima precauzione, sono in corso ulteriori ricerche per capire se il paziente può essere risultato infetti nei giorni passati.

Resta intanto in isolamento domiciliare volontario l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il primo paziente compito al Pronto Soccorso di Codogno (Lodi): vive solo e, benché asintomatico, gli è stato eseguito il tampone.

La sanità pubblica regionale, in via precauzionale, ha già contattato 70 dipendenti della Mae spa per i quali è ritenuta necessaria un’ulteriore verifica perché valutati potenzialmente a rischio.

La raccomandazione è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma di contattare o il 1500 – il numero nazionale messo a disposizione dal ministero della Sanità – o il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118. 

L’Asl di Piacenza per informazioni ai cittadini piacentini ha attivato il numero 317979 che si può chiamare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13.

Cosa si sta facendo

Nonostante al momento non ci siano casi accertati in Emilia-Romagna, l’Unità di crisi regionale è pronta a gestire eventuali criticità. E’ stato inoltre ampliato l’orario di ricevimento dei campioni da parte dei due laboratori di riferimento regionali, di Bologna e Parma.

Il tutto in pieno raccordo con ministero della Salute, Protezione civile, Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna e Aziende sanitarie.

Per quanto riguarda le due aziende coinvolte, Unilever e Mae spa, sono già stati attivati i protocolli ministeriali previsti: la gestione dell’azienda lombarda (Unilever) – come prevede lo stesso ministero – è in capo alla Regione Lombardia, mentre la Regione Emilia-Romagna, in pieno raccordo con l’Azienda sanitaria di Piacenza, si sta occupando della Mae.

La Regione Emilia-Romagna, attraverso l’assessorato alle Politiche per la salute e l’Azienda sanitaria piacentina, sta collaborando con le Aziende sanitarie lombarde e conferma la massima disponibilità a mettere a disposizione le proprie strutture ospedaliere per accogliere, in caso di necessità, pazienti provenienti dalla Lombardia con problemi diversi da quelli legati al Coronavirus e che non possono accedere al Pronto soccorso attualmente chiuso, come peraltro sta già avvenendo dalle prime ore di oggi.

Inoltre, è impegnata a realizzare tutte le misure di isolamento e sorveglianza concordate con i colleghi lombardi.

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