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Ambiente, una umanità adolescente presa a calci da una infanzia che vuole difendere il proprio futuro

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Chi ha rubato il ghiacciaio della Marmolada?

Una ventina d’anni fa se ti fermavi sotto la Marmolada rischiavi di venir abbagliato dal riflesso del sole che rifrangeva la luce colpendo l’enorme lago di ghiaccio bianco azzurro che immaginavi liscio come uno specchio.

Il lago di ghiaccio sembra ora coperto cenere

Vent’anni dopo l’enorme lago riflettente bianco con tonalità azzurre non c’è più. Quello che è rimasto lassù a oltre tremila metri si è ristretto, non è più un grande lago e non rilancia più raggi del sole, è diventato opaco come fosse un grande contenitore di cenere e la brillantezza dei tempi andati si è trasformata in una coperta ritirata e ingrigita. Paurosamente ritirata. Niente di green è accaduto in questi anni. Anzi il Global warming in montagna ha fatto stragi di ghiacci, di boschi e di paesaggi…

Chi ha rubato il ghiaccio della Marmolada? Chi è stato? Quale banda in azione? Qualcuno in questi anni ha notato il cambiamento che ha preso avvio? E soprattutto fino a quando proseguirà?

Il tutto è avvenuto nell’indifferenza totale

Nessuno ha notato, nessuno si è chiesto perché le azioni umane non si sono votate alla sostenibilità. Tutto questo è avvenuto nell’indifferenza totale. Anzi anche peggio. Su queste montagne in vent’anni si sono moltiplicati gli impianti di risalita, il disboscamento per fare spazio ai servizi di utilità per gli sciatori, linfa preziosa per il turismo, ossigeno indispensabile (così si crede) per la sopravvivenza di queste zone dotate di una ricchezza impareggiabile: le montagne, i ghiacciai, i boschi che solo lo scorso anno sono stati colpiti brutalmente dalla furia di una grande forza improvvisa quanto sconosciuta che li abbattuti lasciandoli a terra come stecchini del gioco dello shangai.

In tante zone dal Trentino al Sud Tirolo, dall’Austria al Friuli sono ancora là, testimonianza dell’imprevedibilità degli eventi dell’atmosfera. Un frammento di quello che sta succedendo, che ci sta succedendo. Tutto nell’indifferenza totale. Anzi, peggio, visto che s ifa strada e si consolida il negazionismo.

Se ne parlava già nel 2015

Già nel 2015 dal nuovo Catasto dei ghiacciai che fa riferimento all’Università di Milano i dati avrebbero dovuto allarmare. Non poco. I giornali allora riferirono “la superficie dei ghiacciai italiani è passata dai 52mila ettari del 1962, ai 61mila del 1984, agli attuali 37mila, ossia il 40% in meno rispetto all’ultimo catasto. Trenta anni fa la loro superficie era quasi tre volte e mezza quella di Milano, e ora si è ridotta a due volte quella Milano”. Tutto nell’indifferenza totale. La vita ha avuto uno scorrimento normale, in un crescendo di entropia fino a oggi.

La novità del 2019: Greta

Una delle novità di questo 2019 è l’azione di Greta Thunberg. La ragazza svedese dallo scorso anno ha protestato di venerdì in venerdì davanti al Parlamento svedese a Stoccolma per segnalare l’amaro destino della Terra. Un destino irreversibile senza una buona presa di coscienza e un dietro front delle politiche di questi decenni di sviluppo senza anima.

Lei è riuscita dove fior fiore di movimenti verdi nel corso di 30 anni nulla hanno potuto.

Lei ha scalfito la corazza di tanti alibi con cui i governi si sono difesi. Lei ha fatto vacillare la pigrizia con cui in questi decenni non si è deciso nessun cambiamento di modello di sviluppo arrivato a un punto di non ritorno se non si imbocca la strada della sostenibilità. Lei è riuscita nel miracolo di portare l’ambiente, il futuro della terra all’attenzione di tutti schiaffeggiando pubblicamente i capi di Stato del mondo intero. C’è da chiedersi quanto sarà incisivo nel tempo e quanto durerà.

Intanto spinti dalla novità planetaria con una buona dose di fregola si tenta di abbozzare qualche bel gesto green.

Ci sono sindaci che si mettono a regalare bottigliette non usa e getta agli alunni per convincerli ad abbandonare le bottigliette di plastica. E’ scattata la corsa a chi è più amico dell’ambiente: fotovoltaico a gogo, contributi per la rottamazione dell’auto (e ci risiamo), incentivi, incentivi, incentivi.

Non auto ma trasporto pubblico

Una delle azioni più incisive e consistenti potrebbe essere potenziare e finanziare (davvero questa volta) il servizio di trasporto pubblico (ridotto allo sfacelo) renderlo capillare per disincentivare all’uso del mezzo privato, ripensare al sistema ferroviario (tante linee tagliate), dissotterrare i binari sepolti nell’asfalto delle città per mini metropolitane interne. Piccoli (ma grandi) passi per arginare il Global warming.

Soprattutto nelle città che soffocano di smog. E Piacenza con tutta la pianura padana ne sa qualcosa. Incentivi all’auto? Ambientalismo vuole dire mobilità pulita, mobilità multipla.O no?

Chi avrà il coraggio di svoltare?

Ma quale governo, amministrazione potrà dirsi pronta a scontentare un popolo che ha fatto dell’auto il mito del proprio benessere? Dubito che qualcuno lo possa attuare. Ci potrebbe essere sempre il rischio di portare beneficio a qualche avversario politico che marcerebbe sull’insoddisfazione della gente.

E’ già successo tante volte sta succedendo ancora. Non è forse questo l’argomento portato per rallentare il giusto riconoscimento di cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri (Ius Culturae)? Subito ci si è affrettati a precisare: “sarebbe controproducente, favorirebbe gli avversari”. Con buona pace del senso di giustizia. Anche questo nell’indifferenza totale.


Nella foto di copertina un’ Immagine della Marmolada, (sullo sfondo a destra del sasso Piatto) presa dal Corno del Renon in una dmeravigliosa giornata di sole estivo info@antonellalenti.it

1 Comment

  1. Renato Zurla Reply

    Antonella, sempre ciao, il tuo pensiero, le tue domande, le tue riflessioni sono le mie…lavoriamo su di noi,lavoriamo insieme ai nostri giovani, con i nostri bambini, affinchè si possa avviare una educazione alla vita, agi stili di vita, tali da poter sperare in un futuro possibile di vita sul pianeta terra… c’è già chi dichara che si sta esagerando… che i milioni di giovani che nel mondo sono scesi in piazza e sulle strade..sono poco credibili perchè qualche ora dopo sono i primi magari..ad essere consumatori…credo che la verità stia sempre in mezzo o per lo meno quasi sempre… quindi tanti nostri giovani per fortuna hanno preso coscienza… e da si stanno muvendo…

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